Addio a Lorenzo Reina, il pastore‑scultore che ha donato al mondo il Teatro Andromeda

Il creatore dell’opera simbolo dei Monti Sicani è morto a 65 anni nella sua casa di campagna. La sua visione ha trasformato un pascolo in uno dei luoghi artistici più suggestivi della Sicilia

È morto per cause naturali Lorenzo Reina, 65 anni, artista e pastore, ideatore del celebre Teatro Andromeda di Santo Stefano di Quisquina, in provincia di Agrigento. A trovarlo senza vita, la mattina del 27 dicembre, è stato il figlio nella loro casa di campagna, luogo in cui Reina aveva intrecciato vita, lavoro e arte. La storia di Reina è quella di un uomo capace di trasformare un destino già scritto in un percorso unico. Da bambino aveva affiancato il padre nel lavoro di pastore, ma presto emerse in lui una vocazione artistica che lo portò alla scultura. Sul letto di morte del padre gli promise che sarebbe tornato al pascolo: una promessa mantenuta, senza però rinunciare alla sua creatività. Le sue opere iniziarono così a popolare i terreni dove custodiva il gregge, fondendo natura e arte in un dialogo continuo. La sua intuizione più straordinaria fu il Teatro Andromeda, un luogo sospeso tra cielo e terra: 99 sedute disposte secondo il disegno della costellazione da cui prende il nome. Un’opera che Reina definiva “infinita”, completata due anni fa ma in continua evoluzione spirituale ed estetica. Negli anni è diventata meta di migliaia di visitatori, attratti dalla sua forza simbolica e dalla suggestione del paesaggio circostante. Il Teatro Andromeda resta oggi la testimonianza più potente della visione di Lorenzo Reina: un artista capace di trasformare la solitudine dei pascoli in un tempio contemporaneo, dove arte, natura e cielo si incontrano. Una perdita profonda per la comunità e per l’intero panorama culturale siciliano.