(video) Nasce il progetto di valorizzazione turistica di Caltabellotta

“Visit Caltabellotta: Il logo del paese sarà scelto dagli alunni delle scuole e dagli anziani

PALERMO. Presentato oggi il progetto di valorizzazione turistica di Caltabellotta. Un’iniziativa che nasce con il contributo di tutta la comunità, a partire dai bambini che sono protagonisti del video presentato al Politeama di Palermo, presenti il sindaco Biagio Marciante e Alessandro La Grassa, direttore del Gal Belice che ha finanziato l’iniziativa nell’ambito degli interventi di promozione turistico-culturale di qualità sostenuti con fondi del Piano di sviluppo rurale 2014/2022.
Il progetto di comunicazione è stato realizzato dalla società Porta Felice con la collaborazione della Fondazione Le Vie dei Tesori. “Visit Caltabellotta racchiude l’anima, la storia e la bellezza del nostro territorio – dice il sindaco Biagio Marciante – il biglietto da visita nato dalla passione di una comunità intera. Non solo una strategia di promozione turistica, ma anche un gesto di profonda responsabilità culturale e sociale. Raccontare l’identità di Caltabellotta significa custodire e rilanciare le nostre tradizioni, far conoscere un paesaggio unico, ma anche proiettarci verso il futuro. Visit Caltabellotta è un esempio virtuoso di come una comunità possa unirsi e fare squadra per dare valore al proprio patrimonio”.
“Nel Belice stiamo cercando di valorizzare queste “capitali”, penso a Gibellina capitale dell’arte contemporanea, a Menfi capitale del vino. Caltabellotta potrebbe diventare la “capitale del vivere bene” e quindi si inserisce perfettamente nel nostro progetto di attrazione per chi sceglie di venire, o tornare a vivere qui” dice Alessandro La Grassa, direttore del Gal Belice.
Ma è tutta Caltabellotta a essere pronta per essere scoperta: con l’eremo che pare un nido d’aquila, la cattedrale arabo normanna, il castello dei conti Luna, la frazione di Sant’Anna con il santuario di Montevergine e la chiesetta di Santa Maria del Fervore; il museo civico con le trentadue opere donate dallo scultore Salvatore Rizzuti e la sezione archeologica da cui arrivano alcuni reperti dell’area di Gulea San Benedetto. E poi il cibo: a partire dal profumato olio di Biancolilla, poi i formaggi, la ricotta, la dolce cubata di mandorle e miele, e tutti i piatti della tradizione.