Tra trucchi e piercing: il look da studente tra moda, consigli e regolamento

Un depliant sul dress code di una scuola di Taormina fa discutere in tutt’Italia

Minigonne, pance scoperte, tacchi, infradito, jeans strappati. No, non è la lista dei peccati mortali secondo il nuovo catechismo fashion, ma l’elenco degli abiti che non dovrebbero varcare la soglia di un istituto scolastico. Anche quest’anno, infatti, i presidi si sono armati di circolari interne e croci rosse degne di un reality show per dettare legge su cosa si può (e soprattutto non si può) indossare tra i banchi. Il caso più curioso in una scuola siciliana, l’Istituto “Salvatore Pugliatti” di Trappitello, dove è comparso un depliant illustrato con tanto di disegni e crocette sopra gli outfit proibiti. La nuova preside, Maria Magaraci, arrivata freschissima il primo settembre, ha subito fatto sapere che quel volantino non è farina del suo sacco, ma un’eredità del Collegio docenti dell’anno precedente. La dirigente, con un tocco di diplomazia, ha deciso di derubricare il tutto a “consiglio”. Non più divieti, ma suggerimenti. E così, invece di sanzioni, si punta al buon gusto.

Ma il dress code scolastico resta un tema caldo. Secondo Skuola.net, 3 studenti su 10 devono fare attenzione a come si vestono, mentre il 55% riceve inviti calorosi a non sembrare usciti da un videoclip trap. Solo il 20% può vestirsi come gli pare. Nel mirino soprattutto le ragazze. Minigonne, top, canottiere “minimal” sono i bersagli preferiti. Per i ragazzi invece pochi consigli: al massimo devono rinunciare al cappuccio della felpa. E poi gli accessori: unghie lunghe, trucchi pesanti, capelli colorati e piercing. Per i ragazzi, invece, il nemico è la barba. Non deve essere lunga, né incolta, né artistica.