Sangue cordonale per neonati prematuri: trial clinico tra Sciacca e Catania

L’Asp avvia una sperimentazione innovativa per migliorare le terapie trasfusionali nei reparti di terapia intensiva neonatale

Una nuova frontiera nella medicina neonatale prende forma in Sicilia: l’Asp di Agrigento ha avviato un trial clinico per l’utilizzo di sangue cordonale in trasfusioni destinate ai neonati prematuri ricoverati nelle terapie intensive dell’isola. Lo scrive oggi LA SICILIA in un articolo di Rita Baio. La proposta, avanzata da Pasquale Gallerano, direttore della Medicina trasfusionale dell’ospedale Giovanni Paolo II di Sciacca, ha ottenuto il via libera dal Comitato etico locale con sede a Palermo, subordinato alla stipula di una polizza assicurativa.

Il progetto, sviluppato congiuntamente dalla Banca del sangue cordonale di Sciacca e dal reparto di Terapia intensiva neonatale del Policlinico San Marco di Catania, mira a valutare sicurezza, efficacia e fattibilità dell’impiego di sangue cordonale non idoneo per trapianti, ma potenzialmente vitale per i piccoli nati prima della 37ª settimana. Quando un neonato soddisfa i criteri clinici per la trasfusione, la Banca di Sciacca potrà fornire le unità necessarie entro sei ore dalla richiesta, garantendo tempestività e qualità del trattamento.