Gli incendi stanno devastando tante aree naturali. Legambiente chiede lo stop alla fruizione

L’associazione sottolinea «la necessità di applicare in pieno le norme esistenti e di introdurre nuovi e più radicali strumenti»

L’aumento del vento nel pomeriggio di oggi crea nuovo allarme incendi in Sicilia, dove numerose aree sono da alcuni giorni sconvolte dai roghi. La riserva dello Zingaro devastata dalle fiamme ieri e per tutta la notte, con decine di famiglie evacuate, è solo uno dei gravi episodi di questi giorni: la Sicilia va a fuoco dalle campagne ai boschi passando per le aree sub-urbane. Tra Caltabellotta e Cianciana le fiamme hanno colpito anche il bosco di Monte Cavallo. L’emergenza, per Legambiente, sono proprio le aree naturali. Bruciano infatti anche le riserve naturali della Sughereta di Niscemi, di Capodarso, di Monte Cofano, Cava Grande del Cassibile e tante altre

«Brucia il nostro inestimabile patrimonio di biodiversità e la speranza per un futuro basato sulla bellezza. Ed in questo momento, in cui si avvia la conta dei danni, l’emergenza purtroppo non è ancora finita, alimentata dalle alte temperature e dall’acuirsi della crisi climatica», dice Legambiente Sicilia, associazione ambientalista che sottolinea «la necessità di applicare in pieno le norme esistenti e di introdurre nuovi e più radicali strumenti». «In primo luogo – spiega – vanno applicate pene severe ed esemplari nei confronti dei responsabili individuati, occorre contrastare i comportamenti che sono alla base di numerosi incendi nelle aree rurali, disincentivando ogni forma di utilizzo delle aree bruciate, e occorre anche dimostrare che gli incendi sono un danno per l’intera collettività. Occorre potenziare – affermano gli ambientalisti – sia le azioni di presidio e controllo del territorio, anche con l’uso delle forze dell’ordine e con l’esercito in caso di allerte meteo, sia le dotazioni e il personale addetto allo spegnimento, per intervenire con maggiore tempestività».

Legambiente Sicilia chiede anche «il divieto temporaneo di ogni attività di fruizione e del tempo libero nelle aree percorse dal fuoco ricadenti all’interno di parchi, riserve naturali e demani forestali, sia a fini di verifica di dissesti che per dare un segnale forte del gravissimo danno causato dagli incendi». E inoltre chiede alla Regione Siciliana di «disporre una immediata indagine ispettiva per verificare l’esistenza dei catasti comunali degli incendi aggiornati e l’illegittimo utilizzo agricolo o edilizio delle aree percorse dal fuoco in passato».