Integratori sotto esame: Garattini lancia l’allarme sull’uso eccessivo promosso dal marketing

“Sarebbe più utile investire su una corretta alimentazione, attività fisica e stili di vita sani piuttosto che affidarsi a pillole con efficacia spesso non dimostrata.”
Silvio Garattini, fondatore dell’Istituto Mario Negri e voce autorevole della farmacologia italiana, torna a far sentire la sua posizione su uno dei fenomeni più in crescita del mercato: l’uso diffuso degli integratori alimentari. “Non servono, sono troppo spinti dalla pubblicità”, afferma con schiettezza il professor Garattini, che da anni si batte per un uso appropriato e consapevole dei farmaci. In una intervista di oggi su Repubblica, così Negri risponde alla domana del perchè i medici continuano a consigliarli: «È vero, molti professionisti suggeriscono di prenderli, così come fanno i farmacisti. Proprio la farmacia potrebbe essere un importantissimo luogo di educazione alla salute e invece è un bazar dove si vende di tutto».
Nel mirino del ricercatore non ci sono solo le medicine utilizzate in modo improprio, ma anche i prodotti spesso considerati “innocui” e venduti come soluzioni rapide per energia, concentrazione, bellezza o difese immunitarie. “La maggior parte delle persone che assumono integratori non ne ha realmente bisogno – ribadisce – ma è convinta del contrario a causa di una comunicazione martellante e poco trasparente.”
In un mercato che in Italia supera i 4 miliardi di euro annui, secondo i dati di settore, Garattini invita a riflettere sulle priorità della salute pubblica: “Sarebbe più utile investire su una corretta alimentazione, attività fisica e stili di vita sani piuttosto che affidarsi a pillole con efficacia spesso non dimostrata.”
Le sue parole riaccendono il dibattito su controllo, informazione e limiti della promozione commerciale in ambito sanitario, in un’epoca in cui la medicina sembra spesso confondersi con il marketing.