L’acqua del fiume Verdura continua a disperdersi al mare. “Le motopompe restano chiuse in magazzino” e l’agricoltura è in agonia

Mentre si lancia l’allarme di una siccità che sarà protagonista anche per la stagione estiva in corso, le acque del fiume Verdura continuano ad alimentare il mare Mediterraneo
SCIACCA- Siamo nella terra del paradosso continuo. La siccità è l’argomento che domina anche quest’anno dopo le disavventure dello scorso anno. Oggi interviene Giovanni Caruana, già dirigente provinciale della Confederazione Italiana Agricoltori. “C’è da non crederci, da rimanere basiti, all’8 di maggio, dopo infinite rassicurazioni e garanzie di ripresa, le motopompe comperate, la scorsa estate, con denaro pubblico, finanziate interamente dalla Regione, per che l’acqua del Fiume Verdura, finisca a mare , restano chiuse in magazzino, spente e l’acqua del Verdura scarica nel Mediterraneo”, chiosa Caruana evidenziando anche come “i laghetti artificiali già costruiti vengono vanificati”. Fu la Regione con la Legge n.23, del 04/07/24, art.13 a fronteggiare la siccità, favorendo la realizzazione di laghetti artificiali, col contributo pubblico ed evitando tanti passaggi burocratici. Laghetti già costruiti che restano vuoti, a fronte dell’estirpazione di piante e l’esborso di migliaia di euro di spesa, restano vuoti. “Oggi la risposta a ciò, del Consorzio di Bonifica, è che l’utilizzo delle motopompe ha un costo, come se non fosse estremamente naturale che le motopompe diesel, per essere accese, hanno bisogno del gasolio”, rimarca Caruano aggiungendo che “se accendere le motopompe ha un costo, il loro acquisto e tenerle parcheggiate, in magazzino, è uno sperpero scellerato di denaro pubblico”. Caruana pone un interrogativo inquietante: “Il Consorzio è lo strumento, territoriale, al servizio dell’agricoltura, che ne paga gli interventi, o è lo strumento per boicottare il produttore, la Regione e quanti si mobilitano, notte e giorno, con sforzi immani, per salvare l’economia della nostra zona e salvaguardare quanto ottenuto sino ad oggi con decenni di lotte comuni, per affermare sul mercato ed accrescere e sviluppare la nostra agricoltura, l’agrumicoltura e l’olio, prodotti D.O.P?”. Caruana rivolge un appello ai rappresentanti politici, ai sindacati e alle organizzazioni professionali agricole affinché “si moltiplichino gli sforzi e si ponga fine a queste, stupide, forme di ostruzionismo o, peggio, boicottaggio continuo, raccogliendo quanta più acqua possibile nella Castello, nel Gorgo e nei laghetti privati”.