Pioggia insufficiente, le dighe sono semivuote: Castello e lago Arancio come 30 giorni fa

Le precipitazioni dello scorso marzo non sono bastate a riempire le dighe della Sicilia occidentale, al contrario dell’altro versante della Sicilia dove piogge sono state più consistenti
SCIACCA- Il report pubblicato ieri dall’Autorità di bacino e aggiornato all’1 aprile, con le province di Agrigento e Trapani osservate speciali della task force regionale anti-siccità per gli impianti Arancio, Castello, Trinità e Rubino, dicono che versano grosso modo nelle stesse condizioni di trenta giorni fa, con, rispettivamente, 8,7, 9,5, 3,6 e 4,3 milioni d metri cubi d’acqua disponibili. Fa preoccupare il paragone con lo stesso periodo del 2024, a emergenza idrica appena scoppiata: le quattro dighe non presentavano cifre molto dissimili dalle attuali. Addirittura, lo scorso anno il lago Arancio registrava una situazione migliore, tanto da risultare adesso con volumi in calo del 50%. Male anche la diga di Trinità, che, sempre su base annuale, segna una contrazione del 40%. Intanto, anche il Sias, il Servizio Informativo agrometeorologico siciliano, certifica che su gran parte del settore occidentale gli apporti modesti delle piogge di marzo non hanno risolto le condizioni di siccità a medio-lungo termine, «con possibili conseguenze per la disponibilità irrigua, visto lo scarso accumulo che caratterizza alcuni invasi». Per l’agricoltura si prospetta ancora una stagione critica per quanto riguarda l’irrigazione.