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TURISMO, LA REGIONE VUOLE PUNTARE SU SPORT E TERME

Nel 2018 le visite ai siti culturali sono cresciute così come è cresciuto il traffico di passeggeri negli aeroporti siciliani, ma nel settore dei Beni Culturali e del Turismo ancora molto c’è da fare. Lo riconosce la stessa Regione siciliana nell’ultimo Documento di economia e finanzia regionale.

Nel 2018 il trend delle presenze è in crescita. I visitatore dei siti culturali della Regione nel 2018 sono stati oltre cinque milioni mentre gli incassi sono stati pari a 28 milioni di euro. La provincia con più accessi ai beni culturali è stata quella di Messina con 1,1 milione di visitatori seguita dalla provincia di Agrigento con poco più di un milione di visite, terza quella di Siracusa con 901mila visitatori. Seguono Trapani (718mila), Palermo (690mila), Enna (402mila), Catania (158mila), Ragusa (31mila) e Caltanissetta (13mila). Il volume degli incassi segue quello delle presenze.

A Palermo la crescita dei flussi e delle presenze turistiche continua, anche nel 2018, ad un ritmo più che doppio rispetto a quello della Sicilia e quasi quadruplo rispetto alla media italiana. È il dato che emerge dai dati Istat su arrivi e presenze turistiche nel capoluogo siciliano e sul numero delle strutture ricettive. In sintesi, Palermo registra complessivamente un aumento delle permanenze (cioè del numero di turisti moltiplicato per il numero dei pernottamenti) pari al 7,8%, contro il 2,9 della Sicilia e il 2 della media nazionale.

Due sono invece le novità che il Def anticipa della politica turistica regionale: l’attenzione allo sport e quella al benessere, alle terme. Sul primo punto in realtà qualcosa è stata anticipata dall’accordo per ottenere che il Giro d’Italia passi dalla Sicilia. La Regione inoltre continuerà a realizzare il Giro di Sicilia.

L’impegno sulle terme, però, è tutto da realizzare.  L’intenzione però è quella di rilanciare questo tipo di offerta da un lato a completamento dell’offerta turistica e balneare, dall’altra come esperienza di cura del benessere.

Terme di Acireale e di Sciacca, “il progetto della Regione è, – così come si legge nel Defr – di affidare, tramite procedure di evidenza pubblica, la gestione in concessione dei complessi termali che potrà essere gratuita per i primi tre anni, con la finalità anche di continuare ad offrire alla collettività oltre che le cure termali per malattie o patologie specifiche, servizi sotto forma di pacchetti benessere”. Ma per questo sarà necessario che sia coinvolto anche il sistema sanitario regionale.

Non ci resta che sperare, consapevoli che in politica le belle parole sono cose diverse dai fatti.

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