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TERAPIA INTENSIVA E MALATTIE INFETTICVE: C’E’ UN PIANO REGIONALE

Fino a questo momento in Sicilia su 24 casi di contagio accertati, nessuno è ricoverato in terapia intensiva.

Ma l’emergenza ci porta, e induce anche le autorità regionali a programmare, ad organizzarsi, a verificare qual’è la situazione dei posti letto disponibili e come incrementarli in caso di necessità.

I 110 posti certi, che poi corrispondo a quelli non attivati rispetto alla mappa del decreto assessoriale del gennaio 2019, sono così distribuiti negli ospedali di competenza delle Asp: 8 ad Agrigento, 10 a Caltanissetta, 11 a Catania, 6 a Enna, 8 a Messina, 2 a Palermo, 14 a Ragusa, 4 a Siracusa, 13 a Trapani.

Per il resto, gli incrementi più significativi saranno nelle strutture che fanno capo ai Policlinici universitari: 16 a Catania, 9 a Messina e 8 a Palermo. Gli altri aumenti: 7 a Palermo (6 al Civico e 1 al Villa Sofia-Cervello), 2 a Catania (al Garibaldi) e 4 all’Ismett.

L’assessorato regionale – scrive oggi La Sicilia – ha chiesto ai manager e ai direttori sanitari di Asp e ospedali siciliani di «procedere ad un’attenta programmazione delle attività riferite alle patologie di area chirurgica, che potrebbero potenzialmente richiedere un periodo di degenza post chirurgica in un reparto di terapia intensiva, sospendendo i ricoveri in elezione per le patologie non urgenti e il cui trattamento è differibile». Così facendo si può arrivare, sommando i nuovi posti a quelli liberati da attività programmabili, ad almeno 250 dedicati esclusivamente all’emergenza coronavirus.

 

 

 

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