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Sul caso Sicilia-Cannes ci sono anche i riflettori della Procura di Palermo

Dopo l’inchiesta della Procura della Corte dei Conti la vicenda di “Sicily, Women and Cinema” che dovrebbe pubblicizzare la Sicilia, anche con una mostra fotografica, al festival cinematografico di Cannes, potrebbe finire sotto i riflettori della Procura della Repubblica di Palermo. Sul caso non è stato ancora aperto un fascicolo, ma i pm, coordinati da Maurizio de Lucia, potrebbero decidere di approfondire l’assegnazione diretta della gestione dell’evento alla società lussemburghese Absolute Blue. Un affare per cui la Regione siciliana ha impegnato 3,7 milioni di euro che non è passato attraverso una gara. Circostanza che potrebbe indurre la magistratura ad accertare se ci siano gli estremi del reato di turbata libertà del procedimento di scelta del contraente, reato previsto dall’art.353 bis del codice penale.

La società lussemburghese Absolute blue, diretta dall’ad Patrick Nassogne, che è anche fotografo, è la stessa che ha curato l’evento l’anno scorso. Nel 2022 la spesa fu di 2,2 milioni, contro i 3,7 di quest’anno. L’assegnazione, decisa dall’assessorato regionale al Turismo, è del 30 dicembre, ultimo giorno utile per destinare le risorse del Piano Sviluppo e Coesione già deliberate dalla giunta per tale scopo. La manifestazione prevede, tra l’altro, uno «shooting» sulle donne del cinema sulla passerella della Croisette e l’allestimento di «Casa Sicilia» all’hotel Majestic, dove – si legge nel contratto – sarà «realizzata una sala Vip destinata ricevere, in un contesto di maggiore riservatezza e tranquillità, gli artisti».

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