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Sicilia, persi 423 mln del Pnrr per sistema irriguo agricolo. Fuori anche Ribera e il Belìce

SICILIA. Il piano della Regione prevedeva 31 progetti per beneficiare dei contributi europei del Recovery Fund in agricoltura. Il ministero ha respinto tutte le proposte facendo perdere così al governo Musumeci fiumi di denaro. La Sicilia perde complessivamente 422.752.167 euro. Era questo l’ammontare delle proposte che l’assessore all’Agricoltura, Tony Scilla, aveva presentato questa estate.

Il decreto firmato venerdì dal ministro grillino Stefano Patuanelli divide le centinaia di proposte arrivate in “subito finanziabili”, “finanziabili solo se arriveranno altre risorse” e “non ammissibili”. I 31 progetti della Regione sono finiti nella categoria “non ammissibili”. Dunque, senza alcuna speranza di essere recuperati, neppure se arrivassero altre risorse.

Erano progetti che avrebbero dato una spinta importante al sistema irriguo dell’Isola. Il più importante, del valore di 63 milioni e mezzo avrebbe comportato il rifacimento del sistema irriguo dell’are a sinistra del Dittaino attraverso la sostituzione delle vecchie condotte in cemento e amianto.

In ordine di importanza il secondo progetto bocciato vale 39,1 milioni e avrebbe potenziato il sistema di irrigazione dell’area di Ribera. E un terzo progetto da 37 milioni avrebbe garantito rifornimenti idrici regolari agli agricoltori di Naro, sempre nell’Agrigentino. Gran parte dei progetti bocciati erano stati studiati per sistemare perdite e potenziare le condutture nelle campagne della Valle del Belìce.

In molti casi i progetti puntavano a incentivare il riempimento e il successivo sfruttamento della diga Garcia.

I progetti sono stati presentati dai consorzi di bonifica, la Regione li ha curati come organismo di vigilanza. Dal decreto del ministro Patuanelli si legge che i primi progetti ammessi sono quelli esecutivi, cioè pronti per le gare. In seconda fascia ci sono quelli definitivi, a cui mancano dettagli per andare in gara. I progetti della Regione sono inseriti fra i progetti non finanziabili: dunque ritenuti non idonei ad essere messi in gara.

 

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