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RAPINA IN FARMACIA E TENTATA IN TABACCHERIA, CONDANNATI CARDILLO E CATALANO

 

Sono stati condannati dal tribunale di Sciacca i due riberesi Antonino Cardillo, di 27 anni a 12 anni di carcere e 1600 euro di multa, e Natale Catalano, di 48 anni a 11 anni di carcere e 1400 euro di multa. Il pubblico ministero Carlo Boranga aveva chiesto 20 anni per Cardillo e 15 per Catalano. La sentenza è del collegio giudicante composto da Antonio Tricoli, presidente, ed a latere Anna Guidone e Francesca Cerrone.

Antonino Cardillo, secondo l’accusa, sarebbe entrato in tabaccheria, indossando un passamontagna e impugnando una pistola. Entrato si sarebbe diretto in direzione della cassa per rubare il denaro. C’è stata una resistenza col titolare dell’attività commerciale e Cardillo avrebbe tentato di sparare.

A Calamonaci, le telecamere avrebbero filmato un uomo scendere dall’auto intestata alla madre di Natale Catalano, e in uso a quest’ultimo, e poi la stessa persona correre per strada, dopo la rapina commessa alla farmacia Ragusa. Questa persona non è mai stata identificata e i fatti di Calamonaci vengono contestati solo a Catalano.

Cardillo è stato difeso dagli avvocati Giovanni Vaccaro e Maurizio Gaudio,mentre Catalano dall’avvocato Francesco Di Giovanna. La difesa ha insistito sulle immagini della rapina riprese dalle telecamere della tabaccheria e ha sostenuto che dai movimenti di Cardillo, che impugnava la pistola,  non è mai emerso il tentativo di sparare al titolare della tabaccheria. La difesa ha sostenuto che quella che impugnava Cardillo era un’arma giocattolo.

Le indagini sono state condotte dai carabinieri della stazione di Calamonaci e della tenenza di Ribera. Indagini che hanno retto in dibattimento fino all’emissione della sentenza culminata con le condanne.

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