In contrada Muciare, il luogo dove nello scorso febbraio si è verificata la strage che ha portato Sciacca sulle cronache nazionali per questioni poco piacevoli, c’è una situazione di rinnovata emergenza.
Lo sostiene oggi Anna Maria Friscia, dell’Associazione Tutela Animali, una di quelle animaliste in prima linea a Muciare e poi nel confronto con le autorità locali e regionali, quelle sanitarie comprese, per trovare soluzioni utili per evitare le tragedie di cani randagi che vengono avvelenati.
L’associazione ha scritto al sindaco, all’Asp, al prefetto e alla Procura per segnalare la necessità di urgenti interventi istituzionali sempre nella zona di Muciare, sostenendo che nonostante due precedenti segnalazioni riguardanti dei cuccioli trovati in quella zona e soccorsi, nessuna delle autorità ha fatto nulla.
L’associazione ha fatto intervenire un veterinario privato a proprie spese e spera che adesso le autorità possano trovare sistemazione adeguata.
L’Anta ha operato per tutelare gli animali che possono essere curati, ed ora chiede le dovute autorizzazioni per l’identificazione , la custodia, le vaccinazioni e il mantenimento e la cura sia dei cuccioli che sono ancora sul posto e quelli che il rifugio dell’associazione Ohana ha accolto.
Per Anna Maria Friscia, in tema di randagismo ci vogliono soluzioni adeguate, non pasticciate e nemmeno improvvisate.
E ricorda che il Comune dispone di un ambulatorio con box per la degenza di animali in difficoltà e che in una emergenza come questa dovrebbe funzionare.
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