Progetto rete idrica Sciacca escluso dalla Regione: direttore Ati idrico chiede lumi

dav

SCIACCA. Fa discutere la notizia riguardante la cancellazione dall’elenco di progetti da realizzare attraverso i fondi europei di quello relativo al rifacimento della rete idrica nella città di Sciacca.

Un investimento di oltre 33 milioni di euro, a valere sulle risorse del Fondo Sviluppo e Coesione 21 – 27, per il quale, al momento, la Regione siciliana avrebbe deciso di non procedere. E questo malgrado i finanziamenti siano disponibili. Oggi anche l’Assemblea Territoriale Idrica prende posizione sulla vicenda. Lo fa con il direttore dell’ Ati, l’ingegnere Enzo Greco Lucchina in una nota in cui si invoca il reinserimento di tale opera nell’elenco proposto dalla presidenza della Regione tra quelle che saranno finanziate con le tanto agognate risorse del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza.

Nella lista dei progetti proposti, trasmesso da Palazzo d’Orleans, si legge nella nota, non risulta inserito anche l’intervento relativo al “completamento della rete idrica a copertura del servizio idrico e sostituzione della rete idrica vetusta o in cattivo stato del comune di Sciacca”. Un’opera la cui scheda era già stata trasmessa dall’ Ati di Agrigento al Dipartimento della presidenza della Regione con nota del 19 ottobre di undici anni fa.

Un intervento, dichiara Enzo Greco Lucchina, ritenuto di particolare rilievo nell’ Ato di Agrigento in quanto, oltre a migliorare l’efficienza del servizio idrico, consentirebbe un notevole recupero delle perdite idriche (quelle che costringono il comune a collocare le transenne su cui tanto si ironizza sui social) a vantaggio di una più equa distribuzione delle risorse.

Ieri a denunciare la scomparsa dall’elenco dei progetti da finanziare all’interno del Fondo Sviluppo e Coesione della Regione dell’intervento per il rifacimento della rete idrica di Sciacca era stato il deputato regionale saccense Michele Catanzaro il quale ha definito grave l’esclusione di tale investimento e accusato il governo regionale di non tenere conto di un territorio che da tempo chiede aiuto per uscire da una situazione di marginalità geografica e sociale.