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PIATTAFORME PETROLIFERE, MINISTERO AMBIENTE SMENTISCE DI GIOVANNA E LO VUOLE QUERELARE

Civitanova Marche, Italia ? In azione contro le trivelle in Adriatico. ANSA/ Matt Kemp/ Greenpeace +++ ANSA PROVIDES ACCESS TO THIS HANDOUT PHOTO TO BE USED SOLELY TO ILLUSTRATE NEWS REPORTING OR COMMENTARY ON THE FACTS OR EVENTS DEPICTED IN THIS IMAGE; NO ARCHIVING; NO LICENSING +++

In una agenzia di stampa della AdnKronos, il Ministero dell’Ambiente prende posizione su quanto scritto su blog mdigiovanna.blogspot.com, dal titolo ”Ministero Ambiente fa un enorme regalo di Natale ai petrolieri”. Il dicastero di via Cristoforo Colombo, smentisce categoricamente quanto scritto dall’ingegnere Mario Di Gioavanna, il saccense che ha portato avanti battaglie contro il rilascio di licenze per le piattaforme petrolifere nel Mediterraneo.

“Non è assolutamente vero che il ministero dell’Ambiente, guidato dal ministro Sergio Costa, abbia rilasciato in una sola giornata, il 10 dicembre, come scritto nel pezzo, diciotto provvedimenti di ottemperanza positivi per permessi di ricerca e coltivazione di gas e petrolio in mare”, è scritto nella nota stampa.

Nella nota si evidenzia come il Ministero “sta predisponendo le tutele giudiziarie del caso nei confronti di un testo diffamatorio anche nei toni”.

La verifica di ottemperanza è un atto successivo alla emanazione del decreto di rilascio della Via, concessa per i progetti di cui si parla dal precedente governo. La commissione tecnica di verifica dell’impatto ambientale Via del ministero dell’Ambiente accerta, con proprio atto, l’avvenuta ottemperanza: è, dunque, una procedura di garanzia, perché le prescrizioni previste nella Via sono obblighi a carico del proponenti posti a tutela dell’ambiente sulla cui esecuzione è necessario che qualcuno vigili. Il direttore generale competente acquisisce il parere della commissione e stabilisce (tecnicamente, ”determina”) che la prescrizione sia stata rispettata.

“Le autorizzazioni cui fa riferimento l’articolo sono state date dai precedenti ministri. La commissione Via ha semplicemente osservato che alcune delle prescrizioni relative ad autorizzazioni del passato sono state assolte. I relativi decreti direttoriali, afferenti ad atti non emanati da questo governo, non rientrano nelle attività e nelle competenze del ministro dell’Ambiente”, è scritto nella nota.

Ma non è chiaro, però, a nostro avviso, al di là di quale Governo sia, se nel Mediterraneo vedremo decine di petrolifere. Fa poca differenza, per noi, chi dia il via alle perforazioni. Il Mediterraneo, ed in particolare il Canale di Sicilia, è una zona ad alto rischio sismico, oltre al fatto che contiene un ecosistema delicato e da salvaguardare.

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