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PER COMMISSIONE ANTIMAFIA SEI GLI “IMPRESENTABILI” IN SICILIA

La commissione parlamentare antimafia ha concluso la verifica delle candidature alle elezioni regionali del 5 novembre scorso. Sono emerse sei situazioni assimilabili con la “impresentabilità”.

La presidente dell’Antimafia Rosy Bindi ha specificato che una posizione è risultata “incandidabile” mentre per altre cinque si è fatto riferimento al codice di autoregolamentazione antimafia varato nel 2014.

La Bindi ha aggiunto che non saranno resi noti i nomi dei candidati “impresentabili”: «Non sono definitivi tutti i nostri accertamenti – ha spiegato – né sappiamo se scatterà sospensione in base alla legge Severino». La commissione attende ancora alcuni riscontri dagli uffici giudiziari; inoltre, non essendoci ancora la proclamazione degli eletti da parte degli uffici elettorali siciliani, non si può ancora sapere se scatteranno le sospensioni. “Naturalmente – dice la Bindi a La Sicilia – appena ricevute queste informazioni, se tutto sarà confermato, desecreteremo immediatamente questo resoconto stenografico e i suoi contenuti potranno essere resi pubblici”.

Bindi ha inoltre chiarito che la rilevazione della Commissione ha riguardato le situazioni alla data del 16 ottobre, «quindi non potevano emergere – in quanto ancora in fase di indagine, e perciò segrete – le note situazioni che si sono tradotte in provvedimenti giudiziari, comprese le ordinanze di custodia cautelare in carcere, che sono state eseguite dopo le elezioni», come il caso di Cateno De Luca (UDC), Genovese (Forza Italia) e altri, emersi subito dopo la data del voto.

 

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