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PACE PERDE LA MAGGIORANZA, CAICO E ANGILERI PASSANO ALL’OPPOSIZIONE

Il sindaco Carmelo Pace perde due consiglieri, i Progetto Comune Davide Caico e Maria Angileri, e non ha più la maggioranza in Consiglio comunale. Il suo appoggio conta su 9 consiglieri, mentre all’opposizione i consiglieri salgono a 11. La crisi scoppia dopo la revoca di amministratore anico di RiberAmbiente dell’architetto Lo Brutto, ma anche con il parere contrario dei Collegio dei Revisori dei conti sulla proposta di deliberazione consiliare sulla transazione del contenzioso tra il Comune e la soc. coop. Villa Futura sull’acquisto dei cosiddetti 51 lotti.

La lista Progetto Comune è stata protagonista sia nella vittoria di Carmelo Pace. “Non ci sentiamo di poter far più parte della sua maggioranza”, dicono i due consiglieri Davide Caico e Maria Angileri.

Bisogna tornare all’azzeramento del 2017. Poi Progetto Comune si federa con Sicilia Futura. “”vevamo pensato che questa era la strada giusta per portare avanti e risolvere i problemi più impellenti di Ribera, ma inspiegabilmente gli amici di Sicilia Futura hanno deciso di abbandonare questo nuovo percorso”, dicono i due consiglieri, sottolineando che “la revoca dell’amministratore unico di Riberambiente è solo l’ultimo esempio dell’atteggiamento di chiusura e autoreferenzialità che ormai contraddistingue in maniera totale l’operato del sindaco Pace e della sua Amministrazione”.

Caico e Angileri evidenziano che il loro appoggio “nasceva dalla condivisione di un progetto politico e amministrativo che ci vedeva in prima linea assieme a lui ed alle forze politiche che lo hanno sostenuto. E in effetti, soprattutto all’inizio del suomandato, il sindaco Pace si confrontava e si consultava con le forze politiche che con lui collaboravano. Senonché, con l’andare del tempo, soprattutto dopo il primo anno del secondo mandato, tale approccio e metodo di lavoro sono stati abbandonati da parte del primo cittadino di Ribera, il quale man mano ha mutato il proprio modo di amministrare e di gestire la cosa pubblica”.

Filippo Cardinale

 

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