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OPERAZIONE “ARTEMISIA”, INDAGATO ANCHE LAGALLA: LE SUE PRECISAZIONI

C’è anche l’assessore regionale all’istruzione Roberto Lagalla tra le persone indagate nell’ambito dell’operazione “Artemisia” dei carabinieri di Trapani che oggi ha portato all’arresto di 27 persone. La Galla è indagato per abuso d’ufficio. Secondo la ricostruzione della procura di Trapani avrebbe avuto un ruolo nella concessione di una borsa di studio alla figlia di uno dei professionisti arrestati. L’assessore regionale ha diffuso una nota con cui interviene sulla notifica di un avviso di garanzia che lo riguarda.

Prendo atto che, nell’ambito di un’indagine per reati associativi ed altre ipotesi di reato, tra le quali corruzione e appartenenza alla massoneria, che non mi vedono in alcun modo coinvolto, la procura della Repubblica di Trapani mi ha dato comunicazione di un solo addebito relativo alla fattispecie di abuso d’ufficio. La contestazione, risalente a fatti del 2015, riguarderebbe la mia precedente funzione di rettore dell’Università di Palermo”.

Poi aggiunge: “Al momento, non sono in possesso di sufficienti elementi conoscitivi e documentali, né di personale memoria, tali da consentirmi una qualsiasi ricostruzione della presunta violazione dei doveri d’ufficio. Restando, ovviamente, a completa disposizione della magistratura, mi sorregge la serena coscienza di avere sempre ispirato le mie azioni istituzionali a criteri di correttezza e rispetto della legge, nell’esclusivo interesse della cosa pubblica. Per tale ragione e nella certezza che la circostanza potrà essere ampiamente chiarita nel corso dell’attività istruttoria, mi dichiaro assolutamente sereno e fiducioso nella rapida soluzione della vicenda”.

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