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LA CATTEDRALE DI AGRIGENTO RISCHIA IL CROLLO. DOMANI MARCIA SILENZIOSA

La cattedrale di Agrigento rischia il crollo e con essa il monte sui cui è edificata, con il rischio di travolgere le abitazioni a valle.

Anni di promesse, di impegni non mantenuti da parte di una politica che, proprio ad Agrigento, conta personaggi di spicco come il ministro Angelino Alfano, oppure il cive presidente della Regione, Mariella Lo Bello.

Il cardinale Montenegro ha organizzato per venerdì una marcia silenziosa. Nel frattempo anche la Rai si è interessata del caso, e ieri sera ha dedicato un servizio sul Tg1, intervistando il cardinale.

Una collina che frana lentamente ha già messo a “grave rischio” la cattedrale e la zona circostante. La piazza mostra una evidente spaccatura, come crepe preoccupanti spiccano all’interno della cattedrale.

La messa in sicurezza della zona è una questione che si trascina da anni ed è ferma per una triste vicenda di carte bollate tra un Dipartimento e l’altro della Regione. La Protezione Civile ha scritto che “il rischio è grave”. Insomma, da un momento all’atro può franare tutto.

Proprio su questo versante nel 1966 si verificò una frana che produsse ingenti danni. La cattedrale fu chiusa per 15 anni. Anche ora la cattedrale è chiusa e l’ultima messa è stata celebrata nel 2011. I lavori di messa in sicurezza della cattedrale inizieranno a breve, ma rischiano di risultare vani senza un intervento di consolidamento del costone.

“La tristezza di veder morire così una cattedrale è forte- ha dichiarato a Tg1 il cardinale Montenegro-, anche perché c’è il rischio che possa creare danni alla gente che abita sotto”.

Per il consolidamento del costone necessitano 40 milioni di euro, dice la Protezione Civile.

Filippo Cardinale

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