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INCONTRO CON OLIVIERI, SIMONE DI PAOLA: “NON INDUCE AFFATTO ALL’OTTIMISMO”

In una lettera, il consigliere comunale spiega il suo pensiero dopo l’incontro con Olivieri

Sulla vicenda relativa alla tematica dell’ospedale di Sciacca, il consigiere comunale Simone Di Paola spiega il suo pensiero dopo l’incontro tra il direttore generale dell’Asp di Agrigento e i consiglieri comunali. Ritenendo la questione sanitaria tra le priorità della città, pubblichiamo integralmente la nota.

“Ho Letto con attenzione il contenuto di alcune note stampa pubblicate a margine della riunione fra il Direttore Generale dell’ASP di Agrigento, Dott. Olivieri ed una nutrita rappresentanza del Consiglio Comunale di Sciacca. Riunione voluta fortemente proprio dal Consiglio Comunale nella sua interezza, per il tramite di un documento politico approvato all’unanimità che intendeva denunciare in modo circostanziato tutte le deficienze strutturali e sanitarie registratesi presso il nosocomio saccense, di cui insieme e senza steccati di appartenenza politica ci siamo fatti carico. In tal senso credo che il clima di condivisione e di concertazione fra le forze di maggioranza e di opposizione nel denunciare senza mezzi termini le numerose disfunzioni della sanità nostrana, ribadito fra l’altro nel corso della riunione di ieri, possa essere interpretata come un fatto positivo, che dimostra come – rispetto alle più rilevanti questioni sociali riguardanti la nostra comunità – la classe politica possa unire le forze, anziché dividersi su ogni cosa. Ieri la riunione con Olivieri si è svolta in un clima di pacatezza nei toni, ma non per questo sono venute meno le ragioni di una denuncia politica forte, che tutti abbiamo ribadito nei nostri interventi, enunciando, una per una, le numerose carenze e disfunzioni, rispetto alle quali abbiamo preteso chiarimenti dalle autorità sanitarie provinciali.

Temi quali: le drammatiche difficoltà del pronto soccorso; le carenze di personale dei reparti di cardiologia, ginecologia, ortopedia, emodinamica, oculistica; le difficoltà operative preso la chirurgia; la mancata attivazione del servizio di radioterapia; la mancata nomina dei coordinatori sanitario ed amministrativo dei distretto; le complessive condizioni di incuria e di degrado in cui versa il Giovanni Paolo II, sono soltanto alcuni degli argomenti trattati nel corso della riunione ed esposti unitariamente da esponenti di entrambe le coalizione, le quali al termine dell’incontro hanno voluto consegnare al Dott. Olivieri due documenti scritti, niente affatto “concilianti”, che dessero un seguito scritto al senso di una battaglia che è ben lungi dall’essere conclusa! Per ciò che riguarda le conclusioni dell’incontro – almeno per ciò che riguarda il sottoscritto – non inducono affatto all’ottimismo! Certamente induce alla soddisfazione la disponibilità di Olivieri a discutere della futura destinazione del vecchio ospedale di Via Figuli; disponibilità cui bisogna dare immediato seguito; certamente sono positive le notizie di prossimi investimenti per l’acquisto di nuovi e più moderni macchinari da assegnare al nosocomio saccense. Ma per il resto non c’è affatto da stare allegri; specie per ciò che concerne la valutazione che i vertici aziendali fanno delle condizioni in cui versa il pronto soccorso: non è possibile ritenere che tutto sommato lì vada tutto bene e che il problema sia tutt’al più quello di acquistare un paio di poltroncine in più; la questione invece è assai più seria e riguarda la drammatica carenza di personale medico e para medico che supporti gli sforzi, talvolta disumani, che medici ed infermieri fatto quasi quotidianamente per sostenere l’enorme richiesta di assistenza sanitaria.

Rispetto a questo tema l’attenzione delle autorità cittadine deve rimanere altissima e non possono essere fatti sconti! Così come sulle difficoltà nel reperire nuove unità mediche presso gli altri reparti, dovuta, secondo Olivieri, ad oggettive difficoltà nel trovare risorse che vogliano venire a Sciacca, forse scoraggiati da condizioni contrattuali poco convenienti; su questo tema assolutamente allarmante occorre individuare immediatamente soluzioni efficaci, assumendosi tutti quanti la responsabilità di fare scelte serie e non demagogiche. Insomma: altro che clima di convivialità! la battaglia per salvaguardare la sanità nella nostra Città è appena iniziata e necessita della sinergia collaborazione di tutte le forze politiche e sociali, associazioni, privati cittadini ed organi di stampa, in considerazione del fatto che su di essa si fonda una buona parte delle prospettive della nostra comunità”.

 SIMONE DI PAOLA

Redazione Corriere

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