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INCENDIO BOSCO PIERDERICI, ARRESTATO PAOLO LA BELLA

I Carabinieri della Compagnia di Sciacca, dopo un’intensa ed efficace attività investigativa, hanno tratto in arresto il 32enne saccense Paolo La Bella, accusato del reato di “Incendio boschivo aggravato”, associandolo agli arresti domiciliari presso la rispettiva abitazione.

L’arresto è avvenuto in esecuzione di ordinanza applicativa di misura cautelare emessa dal GIP Tribunale di Sciacca su richiesta della locale Procura della Repubblica,

I fatti si riferiscono al vasto incendio verificatosi lo scorso 14 luglio scorso, che ha coinvolto l’area boschiva di Pierderici. Il vasto incendio ha lambito la zona di San Michele e via Ravasio. In tutta la zona di via Ravasio l’incendio ha lambito diversi edifici condominiali, costringendo le forze dell’ordine a far evacuare centinaia di persone.

 (Ore di terrore nella zona di via Ravasio)

L’incendio era stato domato solo dopo alcune ore grazie all’intervento dei Vigili del Fuoco di Agrigento e del Corpo Forestale, che nell’occasione avevano impiegato tutte le risorse di uomini e mezzi per lo spegnimento, compreso un  velivolo Canadair.

Gli accertamenti condotti dai Vigili del Fuoco e dal Corpo Forestale hanno consentito di individuare con precisione il luogo dell’innesco, nonché la proprietà dell’area interessata. Nel frattempo, i Carabinieri della Compagnia di Sciacca intervenuti sul posto, avevano proceduto ad acquisire le prime informazioni testimoniali dai residenti delle contrade interessate, effettuando successivamente vari posti di controllo al fine di rinvenire tracce utili all’accertamento dei fatti.

I CONTROLLI. Durante la fase dei controlli,  poco dopo, i carabinieri, all’altezza di via Cappuccini, avevano fermato un autovettura condotta da Paolo La Bella, all’interno della quale venivano  trovati  4 accendini ed una tanica vuota ancora intrisa di benzina e particolarmente sporca di fuliggine. La Bella, in quel frangente,  vedendosi scoperto, tentava di scappare a piedi per le vie del centro abitato ma veniva prontamente fermato da altre pattuglie dei Carabinieri giunte sul posto in supporto. I successivi accertamenti svolti, pertanto, consentivano ai Carabinieri di acquisire consistenti elementi di prova a carico di La Bella, in ordine alle sue responsabilità per il vasto incendio verificatosi in data 14 Luglio u.s..

La Procura della Repubblica di Sciacca, che ha richiesto ed ottenuto la misura cautelare restrittiva nei confronti del presunto piromane, già prima della stagione estiva aveva formalmente indicato, con la sottoscrizione di un Protocollo d’Intesa con le amministrazioni locali e le Forze dell’Ordine, alcune linee guida da osservare al fine di  prevenire l’insorgere degli incendi. Il protocollo d’intesa prevede tra l’altro che, nel periodo compreso tra il 15 giugno ed il 15 ottobre, in prossimità di boschi, terreni cespugliati ed agricoli ricadenti nei territori comunali, è fatto divieto di accendere fuochi, bruciare stoppie, sterpaglie, materiale erbaceo, residui di potature e di giardinaggio e di gettare mozziconi di sigarette dai veicoli in transito.

Il fenomeno degli incendi nella zona di Sciacca ha destato, sin dall’insediamento, ha colto l’attenzione del capo della Procura, Roberta Buzzolani. Una statistica elevata che non poteva essere solo casuale. Il suo lavoro, compreso l’elaborazione del protocollo d’intesa, ha scoperchiato una realtà che sta facendo luce su episodi che hanno deturpato il nostro territorio e messo a repentaglio la vita delle persone.

La Compagnia Carabinieri di Sciacca ha espletato un elevato numero di pattuglie, svolte anche da personale in abiti civili, al fine di scongiurare ogni tipo di condotta illegale relativa allo specifico reato, che prevede pene che vanno da 4 a 10 anni di reclusione.

 

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