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IN SICILIA LA “RIVOLUZIONE” DELLE PARTECIPATE

La Regione Sicilia intende porre fine al sistema delle partecipate che accumulano debiti senza un controllo, spesso in difformità dalle linee espresse e dai limiti posti dal socio Regione. Oggi è previsto l’avvio dell’esame, in commissione Bilancio dell’Ars, del decreto firmato dall’assessore all’Economia, Gaetano Armao, che attua la legge dello scorso mese di luglio con cui Sala d’Ercole, su precisa indicazione della Corte dei conti e su proposta del governo Musumeci, ha rivoluzionato il controllo sulle società partecipate che svolgono servizi pubblici per conto della Regione “in house”, cioè con affidamento diretto senza gara.

La principale novità indicata dal decreto sta nel fatto che l’assessorato all’Economia diventa di fatto un “assessorato alle Partecipate” e che tutto il potere sulle aziende pubbliche passa nelle mani del Ragioniere generale.

L’obiettivo è controllare mensilmente che i conti siano in linea e che non ci siano stati sprechi. La Regione controlla la nomina del Cda, dei dirigenti e le assunzioni di personale.

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