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IMPOSTA DI SOGGIORNO, MONTE: “A SCIACCA LA PIU’ ALTA DELLA SICILIA”

L’aumento del 57% dell’imposta di soggiorno ha acceso il dibattito in città, specie nel mondo politico. E non solo visto che dalle prime indiscrezioni anche l’albergatore Antonio Mangia sembra perplesso.

Ieri, il nostro giornale, ha riportato in dettaglio cosa comporta l’aumento dell’imposta, 372.000 euro in più per le casse comunali, e per le due strutture ricettive, Verdura Resort e Sciaccamare, che contribuiscono per il 97% del totale dell’introito.

Prende la palla in balzo l’ex assessore al Turismo, Salvatore Monte, che scopre come “il sindaco e la sua giunta non hanno saputo fare di meglio che incrementare in maniera consistente le tariffe dell’imposta di soggiorno e per giunta senza alcuna concertazione, né con le parti politiche e neppure – aspetto molto più grave – con gli operatori del settore”. E Monte rincara la dose: “Persino uno dei maggiori supporter della campagna elettorale del sindaco Valenti (Il riferimento è chiaramente al patron degli alberghi di Sciaccamare, Antonio Mangia, autore anche della lettera con tanta di carta intestata e firma inviata ai suoi dipendenti con la quale invitava a sostenere l’allora candidata a sindaco Valenti) ha ieri candidamente dichiarato di avere appreso dell’aumento solo dalla stampa quando invece in una intervista, andata in onda ieri, avevamo appreso che “chi versa circa il 70% dell’imposta di soggiorno è abbondantemente avvisato”.

Dal 2018, Sciacca sarà la città siciliana dove l’imposta di soggiorno è la più alta, al pari di Taormina. Ma con la differenza che nella nostra città i servizi per il turismo sono all’anno zero.

Il consigliere comunale Salvatore Monte ha fatto anche una minuziosa ricca dell’applicazione dell’imposta di soggiorno nelle maggiori realtà turistiche siciliane, Palermo, Cefalù, Taormina, Siracusa, San Vito Lo Capo, Erice, Giardini Naxos.

A Taormina, in buona sostanza, l’imposta di soggiorno sembra aver subito il copia e incolla per Sciacca. Infatti, a Taormina per un cinque stelle si paga 5,00 euro a persona e a pernottamento, 3,50 euro per un quattro stelle, 2 euro per un tre stelle, 1,50 per un due stelle, 1 euro per una stella.

In tutte le altre città sopra menzionate, l’imposta di soggiorno è inferiore.

Poi Monte tocca il tasto suonante del carnevale. “Mi aspetto dall’Amministrazione Valenti, che in campagna elettorale ha più volte toccato l’argomento alla presenza di autorevoli personalità amanti del carnevale, che il medesimo sia organizzato in maniera completamene diversa da come è stato organizzato dal sottoscritto, sia dal punto di vista amministrativo (vedi Bando sotto riserva aspramente criticato) sia dal punto di vista gestionale, auspicando, infine, che ciò che è stato garantito ai maestri cartapestai negli ultimi anni non venga rivisitato per esigenze di bilancio o per mera ripicca”.

Filippo Cardinale

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