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Forestali: “Vogliamo giustizia dopo 30 anni di sfruttamento”

Il Sinalp Sicilia, assieme alle altre organizzazioni sindacali rappresentative del comparto dei lavoratori precari Forestali, ha partecipato all’ennesimo tavolo tecnico convocato dagli Assessori all’Agricoltura Bandiera ed al Territorio Cordaro.

Il segretario regionale, Andrea Monteleone, nel suo intervento ha voluto sottolineare la sicura volontà dei due assessori a formulare finalmente una riforma del comparto con la conseguenziale stabilizzazione dei lavoratori, ma a fronte di questa legittima e sicura volontà a trovare una soluzione definitiva alla condizione in cui si trovano questi lavoratori, i fatti a suo dire non offrono una certezza che l’obiettivo sia raggiunto in tempi ragionevoli.

In questa riunione – dicono i sindacati – è emerso l’ennesimo ostacolo oggettivo alla soluzione dei forestali, una sentenza che ha bocciato la riforma dei forestali sardi che sulla falsariga dei forestali siciliani stanno lottando per aver riconosciuto il loro diritto alla stabilizzazione. Questa sentenza di fatto obbliga la Regione a bandire un concorso pubblico attraverso il quale poter raggiungere l’agognata stabilizzazione”.

Il Sinalp rispetta le motivazioni addotte nella sentenza in questione, ma fa presente che ci si trova di fronte a forestali che hanno un’età media di circa 55 anni, e che da ormai 20/30 anni vengono utilizzati dalla Regione Siciliana con assunzioni part time ( 78ottisti, 101unisti, e 151unisti).

Il Sinalp ha invitato i due assessori a fare presto perché “questi uomini e donne hanno il diritto ad essere riconosciuti come lavoratori della Regione Siciliana”.

Oggi la Sicilia sta vivendo un momento tragico – dice il sindacato – che, aggravato anche dalla pandemia, sta distruggendo il suo fragile tessuto socio-economico costringendo imprese a chiudere per mancanza di utili e lavoratori ad emigrare per cercare un futuro più sereno fuori dalla loro terra. Perdere l’indotto che i quasi 20.000 forestali riescono ad alimentare e mantenere significherebbe dare un colpo mortale alla nostra terra”.

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