Emergenza plastica: centri di selezione in crisi e interrogazioni a Bruxelles e all’ARS
La vicenda si inserisce in un quadro nazionale di squilibri: dotazione impiantistica ancora fortemente sbilanciata tra Nord e Sud, trasferimenti sempre più onerosi verso altre regioni e costi crescenti a carico delle amministrazioni locali.
In Sicilia alcuni centri di selezione hanno ridotto o sospeso il ritiro degli imballaggi in plastica. Alla base della decisione, la saturazione dei magazzini e il crollo della competitività del materiale riciclato rispetto alla plastica vergine. Per fronteggiare l’emergenza, diversi Comuni hanno già adottato provvedimenti che limitano la raccolta, aggravando i disagi per cittadini e imprese. La vicenda si inserisce in un quadro nazionale di squilibri: dotazione impiantistica ancora fortemente sbilanciata tra Nord e Sud, trasferimenti sempre più onerosi verso altre regioni e costi crescenti a carico delle amministrazioni locali. Di fronte a questo scenario, l’eurodeputato Giuseppe Antoci ha presentato un’interrogazione alla Commissione europea, chiedendo quali iniziative intenda adottare per evitare il blocco della filiera e garantire la continuità del servizio. “Se si ferma il ritiro della plastica, non salta solo un servizio: rischiano di saltare gli obiettivi su raccolta differenziata e riciclo – ha dichiarato Antoci – e i sacrifici di cittadini e imprenditori che stanno investendo tempo e denaro in questa filiera”. Antoci ha poi aggiunto: “Non possiamo chiedere ai cittadini di differenziare e poi lasciare i Comuni da soli a gestire disagi e costi. Se il conto viene scaricato sui cittadini, il sistema non regge. Non serve un rimpallo di responsabilità, ma investimenti e una filiera che funzioni. Se chi immette imballaggi sul mercato non partecipa ai costi di gestione, a pagare sono i cittadini. E questo non è accettabile”.
Sulla vicenda è intervenuta anche la deputata trapanese Cristina Ciminnisi, che ha presentato un’interrogazione all’ARS. “L’assessore ai servizi di pubblica utilità, Francesco Colianni – ha affermato Ciminnisi – in Commissione Ambiente ha rinviato genericamente a una successiva interlocuzione con il Ministero, dimenticando però che in Sicilia la competenza sugli impianti è regionale. È alla Regione che chiediamo risposte concrete: cosa si intende fare oltre l’ampliamento di alcune aree di stoccaggio, quali misure straordinarie sono praticabili per evitare nuovi blocchi e quali sostegni si possono dare a chi ricicla. Non possiamo aspettare Roma: la soluzione va cercata qui e ora”.




