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Covid, l’amara esperienza di una coppia di anziani di Ribera tra la lentezza del sistema sanitario

RIBERA. Questa l’esperienza di una coppia di anziani di Ribera. Dopo essere stati a contatto con persone poi risultate positive al Covid, cominciano ad accusare i primi sintomi. Inizia l’Odissea. Con l’aiuto dei figli riescono, dopo alcuni giorni, a fare il tampone al marito. Alla moglie, pure lei con i sintomi no. Mistero della burocrazia.

L’esito del marito arriva dopo miriade di telefonate a vuoto e dopo una settimana Nel frattempo, la coppia non riceve un minimo di consigli per iniziare una terapia nonostante i sintomi e nonostante le preoccupate richieste dei figli. Se questa è assistenza domiciliare, c’è da rabbbrividire.

Finalmente anche la moglie dopo altri 6 giorni di febbre riesce a fare il tampone. E l’esito del tampone? Nemmemo l’ombra, e nessuna cura specifica.  La coppia di anziani è costretta a comporre asettici numeri telefonici, ma ricevono la risposta di una voce automatica guidata e con risultati inesistenti.

Ma cìè anche il problema dello smaltimento dei rifiuti prodotti che sono considerati “speciali” e quindi vanno smatilti con procedure particolari. Conferiti normalmente, come rifiuti ordinari quotidianamente perchè nessuno ha dato indicazioni agli anziani. Rifiuti che sono stati raccolti come nella normalità, all’insaputa degli operatori ecologici.

L’unica nota positiva onestamente è stata la vicinanza dell’ufficio sanitario di Prevenzione di Ribera. Se questa è efficenza in un contesto di emergenza sanitaria, c’è da tremare.

Sabrina Macaluso

 

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