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Costa tra Licata e Gela, tornano le trivelle con il si di Cingolani e Franceschini

SICILIA. A nulla sono valse le proteste a difesa del mare di Sicilia e contro le trivellazioni. Ci sarà una nuova campagna di ricerca di idrocarburi con il via dei ministri della Transizione ecologica e dei Beni culturali, Roberto Cingolani e Dario Franceschini.

Hanno detto si al progetto Lince 1, presentato dall’Eni per individuare gas combustibili a 24 chilometri dalla costa fra Licata e Gela. Il progetto era stato presentato nel 2014, ma fino ai mesi scorsi era rimasto bloccato dalle moratorie che si sono susseguite: prevede la perforazione con un impianto galleggiante a 605 metri di profondità, e secondo i due ministeri “non è possibile il rilascio di alcun tipo di idrocarburi liquidi”.

La Regione Sicilia, nel corso della procedura, non ha mai reso un parere.

C’è la rivolta degli ambientalisti. “Nel momento in cui era necessario compiere passi decisivi verso la transizione ecologica – dice il coordinatore nazionale dei Verdi, Angelo Bonelli – anche grazie al contributo dei fondi europei del Next Generation Eu, l’Italia riapre la stagione delle trivelle, ignorando completamente gli impegni sulla decarbonizzazione assunti con l’Europa dal nostro Paese, insieme agli altri stati membri dell’Unione europea”.

“Basta con le fonti fossili – tuona il leader di Legambiente Sicilia, Gianfranco Zanna – rafforziamo e ampliamo le energie rinnovabili, l’efficienza energetica e la realizzazione degli impianti di digestione anaerobica per produrre dai rifiuti il biometano”.

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