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Coronavirus, le preoccupazioni dei Governatori. E poi tanti dubbi sull’inizio della scuola

Il coronavirus è tornato a fare paura. I contagi non si fermano, in Italia ormai sfiorano i mille casi al giorno. Numeri preoccupanti, già visti a maggio, anche se allora erano ancora più drammatici sui ricoveri in terapia intensiva e decessi. Ma i timori del momento alzano il livello di guardia e i governatori iniziano a ipotizzare nuove restrizioni, se il trend si dovesse confermare. Resta alta l’attenzione anche sul fronte migranti. In queste ore, agli oltre mille focolai già emersi, si aggiungono i 38 nuovi casi di positività tra gli ospiti dell’hotspot Lampedusa.

Ed ora cominciano a serpeggiare perplessità sull’inizio dell’anno scolastico. Anche il presidente della Regione Siciliana Nello Musumeci nutre dubbi. «Chiedetemi se c’è vita umana su Marte, ma non chiedetemi certezze sull’avvio dell’anno scolastico, perché credo che il primo a non avere certezze sia proprio il ministro». Lo ha detto a Sky TG24.

«In questo momento è difficile poter conciliare il diritto allo studio e il diritto alla salute, so che è una materia particolarmente complessa, ma dopo molti mesi di inutili e sterili confronti credo che ancora siamo in alto mare – ha aggiunto – Noi in Sicilia siamo pronti, abbiamo già predisposto quello che è necessario, ma non avendo chiarezza sulle misure tutto rimane provvisorio. Mi auguro che gli impegni possano essere mantenuti, così come assicura il ministro».

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