Sono otto le vittime italiane del disastro aereo avvenuto questa mattina nei cieli di Addis Abeba. A bordo di quel Boeing della Ethiopian Airlines c’era il siciliano Sebastiano Tusa, archeologo di fama internazionale e attuale assessore ai Beni Culturali della Regione Sicilia. Era diretto a Malindi, in Kenia, per una conferenza internazionale promossa dall’Unesco con la partecipazione di archeologi provenienti da tutto il mondo.
In volo verso Nairobi anche tre volontari della Onlus Africa Tremila di Bergamo: il presidente dell’associazione Carlo Spini e la moglie Gabriella Vigiani. Entrambi di San Sepolcro e residenti ad Arezzo, con loro anche il commercialista bergamasco Matteo Ravasio, tesoriere dell’associazione. Spini era un medico in pensione, la moglie un’infermiera.
La trentenne Pilar Buzzetti, lavorava al World Food Programme dell’Onu ed era stata consulente anche per l’associazione di studio, ricerca e internazionalizzazione in Eurasia e Africa, si trovava sull’aereo della Ethiopian Arlines per recarsi a Nairobi dove avrebbe partecipato alla conferenza sul clima organizzato dalle Nazioni Unite. Ex studentessa dell’Università Roma Tre, Pilar aveva conseguito la laurea specialistica alla Luiss in Relazioni Internazionali, Scienze Politiche e Governo.
Virginia Chimenti era una sua collega in quanto era funzionaria consulente Budget Officer del World Food Program dell’Onu, ex studentessa dell’università «Bocconi» e prima del liceo scientifico «Amedeo Avogadro», noto istituto del quartiere romano Coppedè.
Paolo Dieci, a capo di Rete Link 2007, organizzazione no profit che raggruppa ben 14 onlus impegnate in attività in Africa, è tra gli otto morti del disastro aereo che ha interessato un volo dell’Ethiopian Airlines precipitato pochi minuti dopo il decollo da Addis Abeba. Paolo Dieci, oltre alla rete Link 2007, guidava il Cisp.
