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BLITZ ASSENTEISTI, ECCO I NOMI (video)

Sono 34 gli indagati  per un ventaglio di reati che va dalla truffa ai danni dell’ente pubblico , dall’interruzione di pubblico servizio alle false certificazioni. All’ospedale di Ribera accadeva di tutto e di più.  Chi timbrava il cartellino anche per i colleghi. Chi faceva la spesa utilizzando l’ambulanza del 118.

La Compagnia della Guardia di Finanza di Sciacca, comandata dal capitano Luigi Carluccio, ha denominato l’operazione “Ghost Rider»”. E’ stato ieri mattina che i militari delle fiamme gialle hanno notificato l’avviso di conclusione delle indagini. Il Gip del Tribunale di Sciacca, Alberto Davico, per 7 di loro  ha disposto l’obbligo di presentazione alla polizia giudiziaria.

Dunque, sono 34 gli indagati. Tra essi medici, infermieri e personale amministrativo. Questi i provvedimenti.

Per Davide Caico, 46 anni, consigliere comunale di Ribera, e Felice Milioto, di 51, consigliere di Cianciana, obbligo di presentazione, tutti i giorni, dalle 19 alle 20, alla polizia giudiziaria. Stessa misura per i Silvana e Serafino Galletta, di 62 e 69 anni, di Ribera; Giovanni Marù, di 66, di Gela; Carmelo Tortorici, di 60, di Ribera; Vincenzo Caternicchia, di 57, di Ribera. La Procura aveva chiesto gli arresti domiciliari.

Ci sono altri due consiglieri comunali coinvolti nell’inchiesta: Nino Aquilino, di 61, di Cattolica Eraclea, e Giovanni Angelo Panarisi, di 58, di Montallegro. Per loro la notifica della conclusione delle indagini insieme a Nino Riggi, di 61, di Ribera; Calogero Triolo, di 67, di Agrigento; Paola Veneziano, di 45, di Ribera; Calogero Schifano, di 62, di Favara; Liborio Saladino, di 54, di Sciacca; Francesco Russo, di 48, di Ribera; Maria Vaccaro, di 62, di Ribera; Francesco Baiamonte, di 53, di Ribera; Maria Garufi, di 59, di Cattolica Eraclea; Salvatore Aiello, di 62, di Mazara del Vallo; Salvatore Dimino, di 56, di Menfi; Francesco Alfano, di 43, di Agrigento; Francesco Virgadamo, di 62, di Burgio; Antonio Scaglione, di 56, di Ribera; Lucia Sarullo, di 55, di Ribera; Pasquale Piazza, di 54, di Cattolica Eraclea; Maria Fiammetta Tararà, di 62, di San Biagio Platani; Antonino Russo, di 49, di Ribera; Alfonso Di Maria, di 49, di Agrigento; Antonio Pagano, di 48, di Lucca Sicula; Nicolò Colletti, di 64, di Santa Margherita Belice; Giuseppe Comparetto, di 57, di Agrigento; Vincenzo Craparo, di 44, di Sciacca; Vincenzo Tramuta, di 48, di Ribera; Anna Maria Bono, di 52, di Marsala.

L’inchiesta è coordinata dal Procuratore Roberta Buzzolani e dai sostituti Michele Marrone e Christian Del Turco. Le indagini sono scaturite da segnalazioni anonime e comprendono un periodo  tra ottobre 2016 e febbraio 2017.

La Guardia di Finanza ha usato per le investigazioni telecamere collocate all’interno dell’ospedale. I militari pedinavano e filmavano  dipendenti. Secondo le fiamme gialle, si sarebbe determinato “un vero e proprio «sistema, in cui i dipendenti pubblici avevano assunto a stile di vita comportamenti in tutto antigiuridici, costituiti dalla continua falsificazione dell’attestazione circa la propria presenza sul posto di lavoro, a tutto beneficio di impegni personali e familiari svolti in modo indisturbato al di fuori del nosocomio riberese”.

False certificazioni. Sarebbe stato rilevato “come alcuni dei medici responsabili di tale servizio si limitassero a compilare il referto della visita richiesta dai datori di lavoro dei dichiaranti malattia, senza procedere all’effettuazione della visita stessa e talvolta senza neppure avere alcun contatto con il paziente”.

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