Nell’ultimo fine settimana, la Guardia di Finanza di Agrigento ha attuato un vasto “Piano Coordinato di Controllo Economico del Territorio”, che ha interessato i maggiori centri della provincia e diversi tratti di litorale, impegnando oltre 70 militari, in 34 pattuglie. In particolare, il “Piano Coordinato” ha visto l’azione simultanea di alcune pattuglie di finanzieri “in abiti civili” e di altre composte da Fiamme Gialle “in divisa”: le prime impegnate nel controllo sulla regolare emissione di scontrini e ricevute fiscali, e le seconde volte a contrastare l’abusivismo commerciale e la vendita di merci contraffatte. Nelle fasce orarie diurne, il piano ha interessato i lidi ed i locali tipici delle zone balneari di Sciacca, Ribera, Porto Palo Menfi, Siculiana, Realmonte, Porto Empedocle, San Leone, Palma di Montechiaro e Lampedusa – quali ristoranti, bar e tavole calde lungo i litorali – mentre, nelle fasce orarie pomeridiane, serali e notturne, l’azione delle Fiamme Gialle si è maggiormente orientata verso gli esercizi commerciali ed i locali da intrattenimento di Sciacca, Porto Empedocle, Agrigento, San Leone, Canicattì, Licata e Lampedusa.
In materia di emissione di scontrini e ricevute fiscali, sono stati eseguiti n. 136 controlli, che hanno portato alla constatazione di n. 80 violazioni per mancata o irregolare emissione dei documenti fiscali previsti. Tali irregolarità, riconducibili a diverse categorie di esercenti, vanno ad aggiungersi alle circa 1.300 analoghe violazioni già individuate dalla Guardia di Finanza di Agrigento – sul territorio dell’intera provincia – nei primi sette mesi dell’anno. In materia di contrasto all’abusivismo ed alla vendita di prodotti contraffatti, nelle giornate di sabato e domenica sono stati eseguiti 8 interventi, che hanno portato al sequestro di oltre 1.200 pezzi – appartenenti alle più diverse categorie merceologiche – ed alla denuncia di 7 persone di varia nazionalità. Anche in questo caso, tali risultati si vanno ad aggiungere al sequestro di quasi 11.000 pezzi di merce contraffatta o illegalmente riprodotta (CD/DVD), già effettuati dall’inizio dell’anno. Tale attività, che ha riguardato anche la cosiddetta “economia sommersa”, ha portato alla scoperta di 5 lavoratori “in nero” e di varie situazioni oggetto di ulteriori approfondimenti.
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