L’economia siciliana rallenta ancora e continua a caratterizzarsi per un divario di produttività molto ampio nel confronto con la media nazionale. Nel 2018 tutti i settori produttivi sono rimasti al palo, in un quadro nazionale ed europeo di regressione. A scattare la fotografia dell’economia siciliana è la sede di Palermo della Banca d’Italia, che ha presentato oggi il tradizionale rapporto sull’andamento dell’economia siciliana nel 2018 e nei primi mesi dell’anno in corso.
Il turismo cresce in presenze ma registra un rallentamento rispetto al 2017. Secondo i dati, ancora provvisori, della Regione siciliana, se in quell’anno il numero dei posti letto è aumentato del 7,3 per cento, nel 2018 la percentuale si è fermata al +2,9 per cento. Il rallentamento riguarda la componente del turismo nazionale, in calo, mentre i pernottamenti degli stranieri sono aumentati. Fanno eccezione le province di Palermo e Ragusa, dove le presenze sono aumentate rispettivamente del 10,3 e del 13,2 per cento.
Gli indicatori mostrano tutti l’indebolimento del valore aggiunto. A farne le spese sono soprattutto le imprese, con una crescita modesta. Eccezion fatta l’industria. Il terziario è il settore che soffre più degli altri, soprattutto nel commercio, perché il fatturato non riesce a crescere, sono aumentate infatti le imprese che registrano fatturati in calo.
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