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ARS, SPETTA A KETTI DAMANTE IL SEGGIO DI CANCELLERI. IL PARERE DI CARMELO BURGIO

La dimissione di Giancarlo Cancelleri da deputato all’Ars per guidare il Ministero alle Infrastutture pone un punto di domanda che assorbe la politica in queste ore, ed in modo particolare il M5S.

Abbiamo chiesto un parere al dottore Carmelo Burgio, in pensione ma on un curriculum di tutto rispetto essendo stato segretario generale e direttore generale in diversi importanti Comuni della Sicilia. Riteniamo Carmelo Burgio uno dei più preparati in questo ramo della Pubblica Amministrazione.

Per Carmelo Burgio, l’erede del seggio lasciato vacante da Cancelleri è da attribuire a Ketti Damante, prima dei non eletti nella circoscrizione di Caltanissetta.

Dottore Burgio, come vede la situazione rispetto al quadro normativo?

“La legge di riferimento è la n. 7 del 3 giugno 2005, attribuzione seggio candidato Presidente. L’articolo 2 comma 6 precisa che  il candidato alla carica di presidente della regione è il capolista di una lista regionale. C’è, dunque, un solo capolista e non esistono sostituti o vice nella lista regionale. Nel comma comma 11 viene altresì proclamato eletto deputato regionale il capolista della lista regionale che ottiene una cifra di voti validi immediatamente inferiore a quella conseguita dalla lista regionale risultata più votata. Ne consegue che prevista l’elezione del solo capolista,  quindi non può esserci un numero 2 o numero 3, secondo l’ordine della lista regionale. Tra  l’altro la lista regionale ha la funzione di attribuire un premio di maggioranza al presidente vincente. Non può essere utilizzata quindi, per eleggere un membro di minoranza perchè sarebbe contrario all’impianto normativo”.

Cosa prevede la legge in caso di dimissione del deputato regionale come è avvenuto con Cancelleri?

“L’articolo 27 comma 4 prevede che quando per dimissioni o qualsiasi altra causa rimanga vacante un seggio attribuito ad un candidato della lista regionale , il seggio è attribuito al gruppo di liste cui il deputato eletto nella lista regionale aveva dichiarato di aderire. Dunque, nel caso specifico, nel collegio provinciale indicato dal deputato medesimo come proprio collegio di riferimento. Questa è l’unica norma applicabile al caso delle dimissioni del capolista della lista regionale e rispetta i principi del sistema elettorale regionale”.

C’è anche una sentenza del Tar che riguarda il medesimo caso con Anna Finocchiaro. 

“Si.Il Tar Sicilia con sentenza del 13/5/2009 si è pronunciato in occasione delle dimissioni dell’on. Finocchiaro che scelse poi il seggio al Senato. Con la sentenza, il Tar afferma che “va rimarcato che per i candidati (diversi dai capolista) inseriti nella lista regionale, la prospettiva di conseguire un risultato utile con l’attribuzione di un seggio è sottoposta alla duplice condizione che: 1) la lista regionale in cui sono inseriti risulti vincitrice della competizione elettorale; 2) che il numero dei seggi conseguiti a livello provinciale dalle liste (provinciali) collegate a quella regionale vincente non superi complessivamente il numero di 54 seggi: ipotesi la prima non riscontrabile nel caso in esame. A diverse conclusioni non può indurre l’opposta tesi del ricorrente”. La Commissione per la verifica dei poteri, facendo uso dei criteri ermeneutici dettati  dall’art. 12 comma 2 disposizione delle preleggi  al codice civile,  ha ritenuto di avvalersi dell’applicazione analogica del coma 5 art.60 L.R.29/51 (nel testo risultante dalla modifiche apportate con l.r.7/2005) in combinato con i precedenti commi 2 e 3 dello stesso articolo, ritenendo – per quanto qui rileva – che il “listino regionale” non sia utilizzabile ai fini della surroga di deputati”.

Quindi sulla scorta della normativa in vigore chi subentra a Cancelleri?

“Non lo dico io ma la normativa e la sentenza. È l’unica norma applicabile al caso delle dimissioni del Capolista della lista regionale e rispetta i principi del sistema elettorale regionale. Il profilo subentrante è nel collegio di Caltanissetta, proprio quello di riferimento indicato dal candidato Cancelleri. Dunque, il primo dei non eletti nella lista del M5S è Ketti Damante”.

Filippo Cardinale

 

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