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ADDUTTORE CASTELLO, IL PROGETTO C’È ORA BISOGNA TROVARE 1 MLN DI EURO. PACE SOLLECITA LE AUTORITÀ

Il sindaco Carmelo Pace è tornato nuovamente a scrivere sulla situazione importante e delicata che riguarda la stabilità dell’adduttore Castello. Una lettera inviata al presidente della Regione, deputati del territorio, e agli Uffici competenti. 

Lo ha fatto inviando una lettera alle autorità competenti.

“Vi invio la presente missiva – scrive il Sindaco – poiché sono venuto a conoscenza del fatto che gli uffici hanno già provveduto ad ultimare il progetto esecutivo riguardante la realizzazione dei lavori di ripristino del suddetto adduttore, e che i costi per realizzare gli interventi ammonterebbero a circa € 950.000,00 (novecentocinquantamila euro). Come ho sottolineato nelle mie precedenti missive, alla luce del movimento franoso che si è verificato a valle della diga Castello, a 3/4 km dalla diga stessa, che sta mettendo a rischio la stabilità di una parte dell’adduttore Castello con conseguenze irreparabili per gli agricoltori (questo è l’unico adduttore che porta l’acqua dalla diga Castello alle campagne del territorio), tale situazione è stata inserita e discussa tra i punti all’ordine del giorno del tavolo tecnico che si è svolto a Palermo, presso l’Assessorato all’Agricoltura, lo scorso 28 gennaio. In quella sede è emerso in maniera inequivocabile che la stabilità del suddetto adduttore è seriamente a rischio, che sta per crollare”.

Poi aggiunge: “Considerato questo e soprattutto quanto sopra esposto in relazione al progetto esecutivo; considerato che a questo punto occorre reperire le somme necessarie per finanziare gli interventi di messa in sicurezza; considerato che, come ha affermato il dott. Giambrone, sottolineato anche in precedenza dal sottoscritto, non è più “in alcun modo procrastinabile dar corso agli interventi di completamento e di manutenzione straordinaria”; considerato che questo è l’unico adduttore che porta l’acqua dalla diga Castello alle campagne del territorio e che quindi, qualora subisse dei danni, le conseguenze per gli agricoltori sarebbero irreparabili; ribadendo che se il tubo dell’adduttore dovesse rompersi (e stando a quanto ribadito dai tecnici purtroppo questa ipotesi non è per niente remota), i tempi tecnici di riparazione sarebbero incompatibili con le esigenze dei nostri agricoltori, che non avrebbero nessuna possibilità di irrigare i propri terreni, vi invitiamo ad intervenire senza indugio e con tempestività, al fine di reperire le somme necessarie e utili per finanziare gli interventi e mettere, così, in sicurezza la stabilità dell’adduttore, evitando il verificarsi di danni irreparabili”.

Redazione Corriere

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