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A VINITALY 2019 MASSICCIA PRESENZA DELLA SICILIA, REGIONE PIU’ VISITATA

Si è aperta oggi a Verona il Vinitaly, la più importante manifestazione dedicata al mondo del vino, che chiuderà i battenti mercoledì. La Sicilia sarà presente con 147 aziende, provenienti da tutti i più importanti territori dell’Isola vocati al vino di qualità. All’interno del tradizionale padiglione numero 2 (subito all’ingresso della Fiera), gli stand occupano una superficie di tremila metri quadrati. Prevista anche quest’anno un’area istituzionale che ospiterà incontri con buyer internazionali, masterclass dedicate ai territori più rappresentativi della Sicilia, degustazioni di vini sperimentali, oltre che la presentazione ufficiale della missione siciliana a cui parteciperà il presidente della Regione Nello Musumeci.

Nell’Area business dello stand della Sicilia, il governatore Nello Musumeci ha illustrato alla stampa specializzata le strategie messe in campo dalla Regione in un settore che, anno dopo anno, cresce sempre di più. All’incontro con i giornalisti, insieme agli assessori all’Agricoltura Edy Bandiera e al Turismo Sandro Pappalardo, hanno preso parte anche Andrea Farinetti, patron insieme al padre Oscar della catena di grande distribuzione Eataly e ultimo imprenditore non siciliano, in ordine di tempo, ad avere scommesso sulla Sicilia del vino e Stevie Kim, brand manager di Vinitaly International, fondatrice della Vinitaly Accademy, colei sta divulgando nel mondo, attraverso i suoi “Ambasciatori”, il vino siciliano nel mondo. Alla conferenza stampa saranno inoltre presenti i presidenti delle Associazioni di produttori, rappresentative delle imprese partecipanti: Leonardo Agueci (Providi e Vitesi, con 62 aziende), Alessio Planeta (Assovini, 44 aziende) e Antonio Benanti (Consorzio Etna Doc, 41 aziende).

Anche a questa 53ma edizione, per la Sicilia c’è un primato: è la regione più vitata d’Italia con oltre 97mila ettari, seguita dal Veneto con poco più di 94mila e dalla Puglia con 88mila. Il 75 per cento dell’estensione, pari a circa 73mila ettari, è composta da vigneti a “denominazione d’origine” (DO) o a “indicazione geografica” (IG), ovvero con produzioni che seguono specifici disciplinari orientati verso la qualità. I rimanenti 23mila ettari sono classificati come produzione di vino varietale/generico (vino da tavola).

«L’orientamento del Governo Musumeci – afferma l’assessore per l’Agricoltura Edy Bandiera – è di ridurre al minimo la superficie a “vino da tavola”, migliorando pertanto la qualità per incrementare la competitività sui mercati dei prodotti siciliani».

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