Allo scempio non c’è limite, anche nelle zone più suggestive della Sicilia e dell’agrigentino, come la foce del Platani a ridosso della riserva naturale. La Regione Sicilia ha dato il via libera alle trivellazioni per la ricerca di sali potassici e alcalini nella splendida zona del Platani.
Autorizzazione che ha scatenato le ire degli ambientalisti e non solo. Anche da parte di tanti cittadini che conoscono quella zona meravigliosa, incontaminata e totalmente naturale.
L’assessorato regionale al Territorio e Ambiente ha comunicato la procedibilità dell’istanza di valutazione di impatto ambientale presentata da General Mining Research Italy srl, “relativa al permesso di ricerca per sali potassici ed alcalini Eraclea nel territorio dei Comuni di Cattolica Eraclea e Ribera”.
Critiche al progetto sono già state espresse dalle associazioni Wwf e Marevivo. “Insistere con il voler insediare questa tipologia di industria mineraria in un sito così prezioso, un’area a monte della foce del fiume Platani, Sito di importanza comunitaria (Sic) protetto dalla Comunità europea, è sovversivo e un’offesa all’intelligenza dei siciliani“, ha detto il presidente del Wwf Sicilia – Area Mediterranea, Giuseppe Mazzotta.
Per il Wwf “è inconcepibile che si pensi ad attività estrattive in una zona dove a poche centinaia di metri si trovano una riserva naturalistica, lungo il corso del fiume, e il laghetto Gorgo, che ormai accoglie una notevole quantità di specie migratorie e stanziali, costituendo di fatto una zona umida difficile da integrare in Sicilia”.
Interviene anche il presidente regionale di Marevivo Sicilia, Fabio Galluzzo, che ritiene “assolutamente incompatibile il sito minerario e chiede alla Regione di revocare la concessione”.
La politica sta in silenzio.
Filippo Cardinale