Stando a quanto risulta, in quella sezione i dati avrebbero indicato un numero di preferenze attribuite ai singoli candidati al consiglio molto più alto rispetto a quello attribuito alla lista. Insomma: i conti non tornavano. E potrebbero non essere ancora tornati.
L’incongruenza, che sarebbe stata ammessa dalla stessa responsabile del seggio, non chiude la questione. La commissione elettorale centrale non ha la facoltà di esaminare le schede elettorali. All’annunciato ricorso che Ignazio Messina intende presentare al Tar contro il risultato del primo turno, oltre alla ormai nota questione della trentina di schede della sezione 28 contenenti voti “contestati e momentaneamente non assegnati”, verrà invocata anche la verifica minuziosa e analitica delle schede votate nella sezione 5, per capire le ragioni per le quali nel verbale di scrutinio siano stati indicati numeri evidentemente sballati.