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Vaccinazioni, al Giovanni Paolo II niente inoculazione per gli infermieri della Medicina covid e rianimazione

SCIACCA.  Non ingoiamo le dichiarazioni di “ruolo”, ma siamo abituati ad andare dentro. Dentro la notizia, al di là dell’ottimismo di comodo e di ruolo. Avevamo già segnalato stamattina malumori nelle corsie dell’ospedale. Malumori causati dai criteri adottati per le vaccinazioni. Avevamo scritto che si sta operando a macchia di leopardo, con reparti dove ci sono operatori già vaccinati ed altri no. I fatti ci danno ragione e confermano che a nulla serve lo stupido ottimismo di facciata, spesso inopportunamente veicolato.

Logica vuole che i primi a sottoporsi alla vaccinazione siano gli operatori che sono a contatto con i pazienti Covid. Qui appare di tutta evidenza l’anomalia che 7 infermieri della Medicina covid siano scesi al piano terra per essere vaccinati. Ma non è stato possibile perchè “non risultavano in elenco”. Eppure, il citato elenco era stato consegnato. Il risultato è che i 7 infermieri della Medicina covid sono rientrati in reparto senza essere vaccinati. Ma anche in Rianimazione sono stati “saltati” diversi infermieri.

Altra lamentela arriva da diversi operatori del 118. Nonostante abbiamo eseguito la pre-adesione a dicembre, a tutt’ora non sono stati chiamati per essere vaccinati.

Eppure, la limitata tranche di dosi a disposizione del Giovanni Paolo II avrebbe consigliato una priorità agli operatori che hanno contatto con i pazienti covid. In tre giorni sono state inoculate 226 dosi a medici e infermieri. La vaccinazione riprenderà il 7 gennaio.

A finire nell’occhio del ciclone, infatti, è stato il primo elenco ufficiale di destinatari del vaccino. Un elenco ufficiale che non avrebbe dato alcuna necessaria priorità al personale dell’Area di emergenza e a quello del reparto di Medicina Covid, ma anche ai soccorritori del 118.

Invece, sono state inoculate dosi di vaccino a lavoratori del ramo sanitario di reparti diversi, dall’Oculistica all’Ortopedia. Ovviamente, sono sorte gli inevitabili malumori e in qualche caso vere e proprie proteste, perfino all’interno della stessa stanza destinata alle vaccinazioni.

E in questo bailamme non poteva non mancare la politica. Al telegiornale di Rmk, l’assessore comunale alla Sanità Nino Venezia ha commentato quanto successo evidenziando che “la campagna delle vaccinazioni è iniziata con qualche difficoltà, perché per i primi giorni è stato complicato individuare soggetti disponibili a vaccinarsi, per ragioni varie. Poi – aggiunge – c’è stata una concentrazione di medici e infermieri pronti a vaccinarsi”.

A noi risulta, invece, diversamente. Ci risulta che c’è stato, da subito, tanto personale che ha dato l’immediata disponibilità a vaccinarsi.

L’assessore Venezia aggiunto (menomale!) che “alla ripresa delle vaccinazioni si ripartirà dal personale sanitario impegnato in Area di emergenza e Usca”. Insomma, un pò come scoprire l’acqua calda, solo che qui siamo di fronte ad una emergenza e le priorità dovevano appartenere alla logica, quella più elementare.

Filippo Cardinale

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