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TUTTI GLI UOMINI DI GIACCHETTO. AGLI ARRESTI ANCHE L’EX ASSESSORE REGIONALE AGRIGENTINO LUIGI GENTILE

“Giacchetto ha creato un vero e proprio sistema criminale, attraverso continui favoritismi ed elargizioni erogate a funzionari pubblici, politici”. Escort, Rolex, viaggi, un giro di soldi pubblici di 28 milioni di euro

Il blitz della Guardia di Finanza con l’inchiesta sul Ciapi (Ente di formazione) ha partorito un lungo elenchi di arrestati “eccellenti”.

Ecco l’elenco degli arrestati:

Faustino Giacchetto , Stefania Scaduto (dipendente del Ciapi, ma indicata come segretaria di Giacchetto), Francesco Riggio (noto avvocato penalista e presidente del Ciapi), l’imprenditore Pietro Messina (legale rappresentante della Effemmerre Group 007 srl e della Effemmerre Team srl, nonché titolare della Strategie di Comunicazione di Messina Pietro), Concetta Argento (moglie di Giacchetto), Gaspare Lo Nigro (ex dirigente generale dell’Agenzia regionale per l’Impiego e la Formazione professionale), Luigi Gentile (ex assessore regionale e rappresentante della Regione siciliana nel Comitato tecnico scientifico del progetto Co.Or.Ap), Domenico Di Carlo (responsabile, per conto del Consorzio Asi di Palermo, del progetto In.La Sicilia), Gianmaria Sparma (ex assessore e dirigente generale del dipartimento degli Interventi per la Pesca della Regione siciliana).

Gli arresti domiciliari sono stati concessi a Sandro Compagno (capo area amministrativa del Ciapi), Carmelo Bellissimo (responsabile acquisti Ciapi) e Massimiliano Sala (titolare della ditta Filmax di Sala Massimiliano).

Nell’inchiesta sui Grandi Eventi sono finiti in manette, oltre a Giacchetto, anche l’imprenditore Luciano Muratore , Antonino Belcuore (responsabile del “Servizio 20-Servizio turistico di Taormina” dell’assessorato regionale al Turismo).

Gli arresti domiciliari sono stati concessi ad Elio Carreca (dirigente del Servizio 6 – Manifestazioni ed Eventi dell’assessorato regionale al Turismo) e Bruno De Vita (vicario del capo di Gabinetto dell’assessore regionale del Turismo della Regione siciliana).

Diciassette arresti per l’ipotesi di associazione a delinquere, corruzione, truffa e false fatturazioni. Quarantatré indagati, tra cui una sfilza di politici, chiamati a rispondere chi di corruzione, chi di finanziamento illecito ai partiti, chi di entrambi i reati. Società e milioni di euro sequestrati.

Le indagini condotte dal Nucleo di polizia tributaria della Guardia di Finanza avrebbe smacherato un sistema di tangenti che ruoterebbe attorno al projet manager Faustino Giacchetto e ad una raffica di società a lui riconducibili.

Giacchetto è nato a Canicattì, laureato in Economia, è diventato uno dei massimi esperti nell’intercettare i fondi europei riservati ai piani per la comunicazione. L’uomo che ha fatto affari d’oro.

Le due indagini della Procura, coordinate dall’aggiunto Leonardo Agueci e dai sostituti Maurizio Agnello, Sergio Demontis, Gaetano Paci, Aessandro Picchi e Pierangelo Padova, si sono concentrate sul Ciapi, uno dei più grossi enti di formazione, e sui Grandi Eventi organizzati dalla Regione siciliana.

“Giacchetto ha creato un vero e proprio sistema criminale, attraverso continui favoritismi ed elargizioni erogate a funzionari pubblici, politici, soggetti a vario titolo operanti nel settore della comunicazione e della pubblicità”, si legge nell’ordinanza di custodia cautelare firmata dal gip Luigi Petrucci.

Del “sistema Gioacchetto” avrebbero fatto parte il presidente del Ciapi, l’avvocato Francesco Riggio, e Gaspare Lo Nigro, direttore, oggi in pensione, dell’Agenzia per l’impiego. Sono entrambi finiti in manette. E poi ci sarebbero i politici con cui “si programmavano e si studiavano le strategie di sistema”.

In cella sono finiti due “eccellenti”, con l’accusa di corruzione,  gli ex assessori regionali Gianmaria Sparma e Luigi Gentile. In cambio della compiacenza nei confronti di Giacchetto avrebbero ottenuto concessioni in uso gratuito di appartamenti, viaggi, sponsorizzazioni e corposi contributi per per le campagne elettorali.

Dell’elenco degli indagati per corruzione fanno parte anche i nomi di Francesco Scoma, Santi Formica e Carmelo Incardona. E poi c’è il capitolo delle spese elettorali – manifesti e pubblicità – pagati da Giacchetto a politici di destra e di sinistra. Da Francesco Cascio a Nicola Leanza, da Gaspare Vitrano a Salvino Caputo, a Nino Dina.

L’inchiesta porta a galla un intreccio consolidato fra i politici siciliani, quella di entrare gratis allo stadio per le partire casalinghe del Palermo; mentre l’ex amministratore delegato della società di viale del Fante, Rinaldo Sagramola, è chiamato in causa per alcune fatture false.

Il terremoto investe anche l’assessorato regionale al Turismo. Il “sistema” Giacchetto sarebbe entrato anche negli Eventi culturali e sportivi organizzati in  Sicilia. Bandi su misura e gare pilotate con la compiacenza dei funzionari regionali avrebbero consentito a Giacchetto di gestire a suo discernimento  il Taormina Fashion Award, il torneo internazionale di golf organizzato a Castiglione di Sicilia, i mondiali di scherma di Catania, e la Settimana di ciclismo. In manette sono così finiti, l’imprenditore Luciano Muratore e il dirigente del servizio Turistico di Taormina, Antonino Belcuore. I domiciliari sono stati concessi ad Elio Carreca, dirigente del Servizio 6 – Manifestazioni ed Eventi dello stesso assessorato.

Faustino Giacchetto avrebbe controllato non solo i piani di comunicazione, finendo per detenere il monopolio della pubblicità, ma la gestione delle gare, dalla fase iniziali dei bandi a quella finale dell’esecuzione dei lavori.

 

Nella prima foto Faustinio Giacchetto, nella seconda l’ex assessore regionale, l’agrigentino Luigi Gentile

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