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TURRICIANO: “LA VERITA’ E’ NEI NUMERI E NON NELLE STRUMENTALIZZAZIONI ELETTORALI”

Il Commissario liquidatore della Terme di Sciacca Spa, in una nostra intervista, rigetta le accuse mosse “in piena campagna elettorale”

Carlo Turriciano, commissario liquidatore della Terme di Sciacca Spa non ci sta a subire “strumentalizzazioni che sorgono in piena campagna elettorale”. La vicenda si riferisce all’interrogazione parlamentare presentata dal deputato regionale del Pdl, Antonino Bosco, nella quale si accusa il Commissario di “aver trasformato le Terme in scuola di formazione politica”. Il riferimento è alle candidature al Consiglio comunale di taluni dipendenti.

E allora, dottore Turriciano, come stanno le cose?

“Non intendo polemizzare, ma solo affermare la verità dei fatti. I numeri sono gli elementi veritieri su cui si misura l’attività di un amministratore. E i numeri sono abbondantemente positivi. La verità è che si è evitato un fallimento certo della società termale e quindi della risorsa preziosa di Sciacca, che tutti dicono di amare a parole. I numeri parlano di risanamento del bilancio, di aumento di presenze, di completamento di iter tecnici e amministrativi per l’autorizzazione alla realizzazione della rete fognaria agli alberghi di San Calogero, chiusi da decenni. I numeri parlano di lavoro degli stagionali che puntualmente prestano servizio a fronte di una presenza di clienti che è soddisfacente”.

C’è nell’interrogazione quel riferimento insidioso di aver trasformato le Terme in una scuola di formazione politica. E’ turbato?

” Affatto. L’onorevole Bosco ha detto la verità, solo che ha aggiunto un aggettivo sbagliato. Le Terme sono diventate una scuola di formazione a tutto vantaggio del personale se si pensa al fatto che sono stati espletati 3 corsi di lingua inglese e 1 sulla sicurezza sui luoghi di lavoro. Come vede, le Terme sono un’ottima scuola di formazione per valorizzare i profili professionali dei dipendenti. Mi dispiace che all’onorevole Bosco vengano riferiti fatti distorti”.

Ma c’è anche l’accusa di aver trasformato le Terme in sede dell’Mpa

“Anche qui c’è un difetto di comunicazione verso l’onorevole Bosco. La colpa, a mio avviso, è di chi riferisce fatti che non trovano fondamento. Tutti i partiti che decidono di usufruire di sale riunioni corrispondono un canone di affitto. A tal proposito siamo a disposizione dell’onorevole Bosco, in qualsiasi momento, per visionare i documenti cantabili. Si accorgerà che le sale sono a disposizione solo dietro pagamento della tariffa stabilita e nota a chi lo richiede. Per quanto riguarda il Gran Caffè delle Terme, veda, non posso mica vietare al gestore del locale, che paga un affitto annuale, di gestire come meglio crede e nel rispetto della legge, il locale. In definitiva, l’onorevole Bosco dovrebbe conoscere bene le procedure, sono le stesse e sono state utilizzate anche da chi mi ha preceduto”.

E per quanto riguarda le candidature al Consiglio comunale di taluni dipendenti?

“Vede, alla democrazia si crede, oppure no. Se si crede, allora è impensabile negare a chi ne ha diritto l’esercizio di un diritto garantito dalla Costituzione. Per quanto riguarda l’ideologia, beh, le opinioni sono strettamente personali e insindacabili. E’ questa la democrazia. E poi, la storia delle Terme è ricca di esperienze di candidature; alcune hanno avuto esito positivo e hanno dimostrato anche la capacità di esprimere il mandato elettorale”.

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