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TURISMO, NIENTE BOOM DI PRESENZE NONOSTANTE I GRANDI EVENTI. ECCO I DETTAGLI DEI NOVE MESI

I dati relativi all’introito da imposta di soggiorno (dati ufficiali)  del terzo trimestre (luglio-agosto-settembre 2019), con le relative presenze elaborate dal nostro giornale, seppur con un lieve aumento rispetto al trimestre dello stesso periodo dello scorso anno, esprimono il limite che la nostra Sciacca mostra nella capacità di accoglienza. Del resto, senza la nascita di nuove strutture alberghiere di rilievo è impossibile che le cifre possano aumentare notevolmente. A tutto ciò va aggiunto, da anni, l’enorme danno che arreca alla città, e alla sua capacità di ospitare, la chiusura del complesso Torre Macauda e delle Terme.

Prima del 2013, Sciacca contava su 500.000 presenze turistiche. Dal 2013 sono scese a 351.376 fino a toccare la cifra di 291.965 presenze lo scorso anno. Un danno che, numeri alla mano, gira attorno alla mancanza di circa 210.000 presenze. Una cifra che dipinge bene la percezione di un flusso turistico dimezzato e che si riverbera negativamente sul tessuto economico della città. Una cifra che fa da specchio anche alle lamentele da parte degli operatori commerciali.

Il trimestre luglio-agosto-settembre 2019 si è chiuso con 169.059 presenze, 13.159 in più rispetto allo stesso trimestre dello scorso anno. Bisogna non dimenticare che nel mese di luglio vi sono stati due grandi eventi, Dolce&Gabbana e Google. L’introito da tassa di soggiorno, per il trimestre in questione, è stato di 441.190 euro, segnando un +23.650 euro rispetto allo stesso trimestre dello scorso anno.

Se esaminiamo, invece, i nove mesi, cioè da gennaio a settembre di quest’anno e dello scorso anno, notiamo un lieve miglioramento. Ma bisogna considerare sempre l’effetto sinergico dei due grandi eventi sopra citati.

Gennaio-settembre 2019: quest’anno nei 9 mesi l’introito è stato di 781.716 euro contro i 773.463 euro dello scorso anno, quindi 8.253 euro in più. Le presenze nei primi 9 mesi di quest’anno sono state 286.261 contro le 277.568 dello stesso periodo dello scorso anno, dunque con + 8.693

Vi è un dato che risalta. Considerando i primi nove mesi di quest’anno, il maggiore incremento di presenze si registra nelle strutture extralberghiere con + 7.974 rispetto allo scorso anno. Tali strutture sono balzate da 30.274 presenze a 38.248

Dunque, aumenta la presenza di turisti che scelgono le strutture extralberghiere. Una presenza che, però, è limitata dal punto di vista temporale. Il soggiorno medio è molto meno rispetto ai giorni di soggiorno nelle strutture alberghiere a 4 e 5 stelle. Inoltre, le strutture extralberghiere spesso sono preferite come “base”. Si soggiorna a Sciacca e si approfitta della posizione geografica per effettuare le escursioni sul territorio, visita ai Templi di Agrigento, ad esempio, o ai Templi di Selinunte. Insomma, Sciacca come luogo strategico per raggiungere le altre mete di interesse turistico esistenti nel comprensorio.

Nel periodo preso in considerazione, la struttura a 5 stelle registra un calo di presenze di 1.962 rispetto allo stesso periodo dello scorso anno, e un versamento dell’imposta di soggiorno pari a 254.420 euro; una cifra inferiore di quello dello scorso anno pari a 9.810 euro.

Le strutture a 4 stelle segnano 115.693 presenze, con un incremento di 6.155 rispetto alle 109.722 dello stesso periodo dello scorso anno. Versano alle casse comunali 289.693 euro contro i 274.722 dello scorso anno con un incremento di 15.388 euro.

A soffrire sono le strutture a tre stelle. Segnano 3.775 presenze, meno 3.386 rispetto allo stesso periodo dello scorso anno. Per quanto riguarda l’imposta di soggiorno, versano alle casse comunali 5.663 euro, meno 5.079 euro rispetto allo stesso periodo dello scorso anno.

Terzo trimestre 2019 (luglio-agosto-settembre). Vediamo come è andato il trimestre clou della stagione rispetto allo stesso trimestre dello scorso anno.

Si sono incassati 441.190 euro di imposta di soggiorno rispetto a 417.540 dello stesso trimestre dello scorso anno. Dunque un aumento di 23.650 euro. Le presenze sono state 169.059 rispetto alle 155.900 dello stessi trimestre dello scorso anno, dunque più 13.159

Nel particolare, nella struttura a 5 stelle si sono registrate 338 presenze in più rispetto al periodo preso in comparazione, con un versamento di imposta di soggiorno di 121.890 rispetto a 120.200 dello scorso anno.

Le strutture a 4 stelle hanno registrato presenze pari a 115.877 con un un aumento di 6.155 presenze rispetto allo stesso trimestre dello scorso anno e un versamento di imposta di soggiorno di 289.693 euro rispetto ai 247.305 dello scorso anno (+ 15.388 euro).

Le strutture a 3 stelle hanno registrato 1.606 presenze, -188 rispetto al trimestre dello scorso anno (1.768 euro). L’imposta di soggiorno versata è stata di 2.409 euro, -282 euro rispetto ai 2.6.91 del trimestre di comparazione.

Numeri molto positivi per le strutture extralberghiere le quali hanno versato, nel trimestre in considerazione, 27.198 euro, 6.854 in più. Le presenze registrate sono state 27.198, ben 6.854 in più rispetto alle 20.344 dello scorso anno.

Un ultimo dato. Se il quarto trimestre (ottobre-novembre-dicembre) si attesta come lo scorso anno, il totale dell’introito da imposta di soggiorno si attesterebbe intorno a 830.000 euro. Ben lontano dalle attese di superare il milione di euro, cifra già non raggiunta l’anno scorso quando si è attestata a 821.41 euro.

I numeri analizzati, ripetiamo, sono quelli ufficiali e fanno riferimento ai posti letto disponibili delle strutture ricettive regolarmente registrate. Ribadiamo che rispetto al totale dei posti letto esistenti prima del 2013, e prima della chiusura del Grand Hotel delle Terme, Sciacca disponeva di una quantità di posti letto molto più consistente di quella attuale. La chiusura del complesso di Torre Macauda, del Grand Hotel delle Terme, la mancanza di nuovi grandi alberghi, stronca ogni aspirazione di sensibile crescita del flusso turistico nella nostra città. Senza dimenticare che le strutture a 5 stelle e 4 stelle da metà novembre a tutto marzo restano chiuse. La destagionalizzazione è un sogno che tale rimane

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Filippo Cardinale

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