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TRATTAMENTO “INUMANO E DEGRADANTE”, RISARCITO DETENUTO AGRIGENTINO

Ha avuto riconosciuto un risarcimento di 12.368 euro per i 1.546 giorni trascorsi in carcere in condizioni di sovraffollamento e, quindi, in violazione dell’articolo 3 della convenzione europea per i diritti dell’uomo che proibisce la tortura e il trattamento “inumano e degradante».

Lo Stato pagherà questa somma a Giuseppe Lattuca, 55 anni, di Favara, il padre di Gessica, la ventottenne mamma di 4 bambini che è scomparsa dall’agosto del 2018. A stabilire il risarcimento è stato il tribunale di sorveglianza di Bolzano che ha rigettato il reclamo del dipartimento dell’amministrazione della giustizia.

Lattuca, assistito dall’avvocato Giuseppe Barba, è stato detenuto nelle case circondariali di Agrigento, San Cataldo e Caltanissetta in condizioni ritenute di sovraffollamento in uno spazio – nel periodo compreso dal primo marzo 2011 al 6 ottobre 2016 e dal 22 novembre fino al 16 ottobre 2017 – inferiore ai tre metri quadrati. Lattuca era finito in carcere per scontare un cumulo di pene per truffa ed evasione ed è tornato libero il 12 gennaio scorso.

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