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TERME, CENTRO ACCUMULO ACQUE: LA PARTICELLA CATASTALE E’ OK, C’E’ SOLO CONFUSIONE

Sulla vicenda che riguarda il Centro di accumulo delle acque, cuore pulsante per il funzionamento delle strutture termali, c’è abbastanza confusione anche da parte della Regione. Il Centro accumulo delle acque si trova ad ovest della stazione di rifornimento dell’Agip ed è stata realizzata nella parte che fa angolo tra la via Figuli e la via Agatocle. Questo bene immobile, di estrema importanza, risulta ancora di proprietà della Terme di Sciacca Spa e non è stato riunificato in capo alla Regione attraverso l’atto notarile con cui si unificarono gli altri beni che oggi fanno parte dell’avviso della manifestazione pubblica di interesse e che escludono l’ex Motel Agip, le Grotte vaporose di San Calogero e i due alberghi collocati sul monte dedicato all’eremita.

La particella catastale che è oggetto di riallineamento riguarda una piccola porzione di terreno in prossimità dell’edificio di privati realizzato accanto, lato ovest, della stazione di rifornimento, dove tempo fa c’era anche l’Avis. La questione è stata evidenziata ieri dall’ex direttore generale delle Terme, Alfredo Ambrosetti, in occasione della conferenza stampa per la presentazione del bando elaborato dal tavolo tecnico di professionisti su iniziativa dell’associazione #Orabasta. Ambrosetti è una memoria storica e conosce a menadito ogni aspetto dell’intero complesso termale. Una memoria che è facile da consultare (ma chi lo deve fare non lo fa).

La questione relativa al Centro di accumulo delle acque riguarda solamente “la dimenticanza” di includere l’immobile nell’atto di trasferimento dei beni dalla Terme di Sciacca Spa alla Regione. Dunque, non vi sono problemi di ordine catastale. Una “dimenticanza” che ha complicato ancora di più la giù ingarbugliata vicenda delle terme.

Filippo Cardinale

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