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TERME, ARMAO: “SITUAZIONE INGARBUGLIATA E IL COMUNE NON PUO’ FARE IL BANDO”

L’assessore regionale all’Economia, Gaetano Armao, a margine di un convegno a Sciacca sulla Battaglie delle Egadi (241 a.C), ha precisato la sua idea sulla vicenda delle Terme. Una situazione che è apparsa già affrettata con la sottoscrizione dell’atto di concessione avvenuta il 25 ottobre scorso a pochi giorni dalle elezioni regionali. Una fretta frutto del clima elettorale e marcata dall’ex assessore del Governo Crocetta, Baccei. L’assessore Armao già nel 2010 – quando era assessore nel Governo Lombardo-  era stato promotore della linea dell’affidamento delle strutture termali attraverso un bando di evidenza europea tramite un advisor di indiscussa caratura nazionale.

Assessore Armao, qual è lo stato attuale della vicenda?

“All’esame degli atti abbiamo trovato una situazione molta ingarbugliata, sia per quanto riguarda la vicenda delle terme che del Teatro Popolare. Per quanto riguarda le terme, gli atti sono stati adottati senza una sequenza corretta e soprattutto in assenza di un decreto approvativo da parte dell’assessore all’Economia. Adesso è sulle nostre spalle il compito, assieme al sindaco, di portare a compimento una vicenda nei confronti della quale i cittadini di Sciacca esigono una conclusione nei migliori dei modi”.

Dunque, l’iter richiede ancora del tempo necessario a dipanare quei nodi procedurali che, di fatto, adesso frenano la possibilità di far presto.

“Intanto bisogna subito chiarire che noi attendiamo ancora il Comune che faccia le verifiche e lo stato di consistenza, cose non fatte e definite. E’ giusto dare le corrette informazioni. Da parte nostra la velocità nelle decisioni è la caratteristica di governo, quindi non ci sarà nessun ritardo”.

Assessore, è noto che la sua linea per giungere alla stesura del bando e alla pubblicazione per affidare le strutture termali a seri operatori è quella dell’advisor, di società di caratura nazionale in grado gestire tale complessa procedura in modo ottimale. La ribadisce?

“Certo che lo ribadisco. I bandi per la gestione di un patrimonio così importante e rilevante non li possono fare le strutture burocratiche che si occupano di altre cose. Non può farlo la Regione, nè il Comune. Nell’ambito della Regione abbiamo strutture, penso all’Irfis, a grandi operatori che ci danno supporto come advisor importanti che lavorano nel Paese. Potremmo chiedere un supporto in questo senso. Quello che conta è essere veloci ed essere efficaci”.

Come si muoverà nelle prossime settimane?

“Intanto bisogna definire gli adempimenti prima da parte del Comune e poi da parte della Regione. Nel frattempo definiamo il bando e partiamo. L’idea non è quella di mettere il bollino sull’apertura o sull’inaugurazione, di fare il solito taglio del nastro. Alla gente questo non interessa, interessa, invece, che questi patrimoni diventano produttivi di lavoro, di innovazione di economia. E’ questo il nostro comp

Rimane anche un mistero la vicenda del Teatro Popolare, adesso chiuso dopo essere stato aperto.

“Anche questa è una vicenda sulla quale fare luce. Un Teatro consegnato alla città sei anni fa e che oggi  trovo chiuso, a rischio di vandalizzazione e di usura degli impianti. Anche qui un importante patrimonio regionale,  a disposizione del Comune ma che non è utilizzato. Bisogna esaminare questi due temi per rilanciare la presenza della Regione a Sciacca. Bisogna farlo in assoluta sinergia tra Regione e Comune. Sulla vicenda del teatro bisogna scongiurare il disastro che si sta verificando, cioè un teatro chiuso. Il teatro va rimesso in attività produttiva che congressuale. Il Teatro era stato consegnato alla precedente Amministrazione, lo ha riaperto e utilizzato. Tanto è vero che ha ospitato diverse personalità dello spettacolo,ma è anche stato sede di un importante congresso del Rotary. Non capisco perchè oggi sia chiuso”.

Filippo Cardinale

 

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