“Se la delusione avesse un nome credo che si chiamerebbe “Teatro Popolare di Sciacca”. Esordisce così una nota del consigliere comunale Salvatore Monte che, poi, continua il suo pensiero: “È stata la visita a sorpresa del presidente della regione, incomprensibile e per niente condivisibile nella sua forma , a dare la risposta a ciò che affermavo da giorni e che grazie agli amici di Fratelli d’Italia è stata resa pubblica. Il Comune di Sciacca poteva partecipare a quel bando”.
Dunque, per Monte, “non era aria fritta ” il suo convincimento ce qualcosa si poteva tentare per ottenere i finanziamenti attraverso il bando. “E mentre la delusione lascia spazio alla rabbia”, per Monte a Sciacca “si riflettono i primi splendori del metodo Bilbao: perdere i finanziamenti non partecipando ai bandi”.
Monte anticipa che prossimamente si farà promotore “in sede diversa da quella comunale, dei primi “stati generali del Teatro”, iniziativa basata sulla praticità e la concretezza e non sulla filosofia”. Infine, anticipa la presentazione di un’interrogazione all’Amministrazione per “comprendere, nel dettaglio, chi, come, quando e perché ha ritenuto giusto non partecipare a quel bando”.