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SVINCOLO BORDEA, IL RICATTO DELL’ANAS

E’ tutto pronto, compresa la segnaletica, per aprire la bretella che collega direttamente (solo in entrata) la SS 115 con la contrada Bordea. Ma la burocrazia e i capricci di aziende nazionali come l’ANAS completa il quadro scoraggiante di un Italia bloccata da riunioni, assenze alle riunioni, cavilli e ricatti.

Non possiamo definire diversamente il contenuto della PEC inviata ieri mattina dall’ANAS al Comune. Da premettere, che ieri era fissata una conferenza di servizi, con l’ANAS, per definire l’apertura della bretella.  Invece di giungere a Palazzo di Città funzionari e dirigenti dell’ANAS, al Comune è arrivata una PEC.

Buona creanza istituzionale vuole che tra enti pubblici ci si rispetti. L’ANAS aveva il dovere di essere presenta alla conferenza dei servizi indetta dal Comune. SDarebbe stata l’occasione per parlare guardandosi negli occhi. Invece, no. L’ANAS invia una PEC e rappresenta difficoltà che stanno solo nel paese delle fantasie.

Infatti, nel maggio 2015, l’allora direttore regionale, ingegnere Salvatore Tonti (uno dei migliori dirigenti che l’ANAS abbia avuto in Sicilia) autorizzò la realizzazione della bretelle (fatta da un connubio tra privati e Comune) con il solo obbligo che il Comune di Sciacca manutenesse un tratto di SS 155 di 50 metri proprio a stretto confine con la bretella.

Ieri, sempre con PEC, l’ANAS fa finta di disconoscere la precedente autorizzazione, e mette avanti un’altra condizione, eufemismo. Per l’apertura impone al Comune la presa in consegna, e quindi della manutenzione, di un tratto di SS 115 lungo 2 chilometri. Dalla bretella a dopo le gallerie. Questo è un ricatto perchè è risaputo le difficoltà economiche dei Comuni i quali non hanno i soldi per manutenere la viabilità urbana.

Sarebbe stato un dovere istituzionale che lor signori dell’ANAS fossero intervenuti alla conferenza dei servizi, guardare negli occhi tecnici e Amministrazione comunale e trovare la soluzione immediata, ma attraverso una corretta e reciproca conversazione.

A farne le spese, intanto sono cittadini e imprenditori. Proprio in quella zona sono pronti investimenti commerciali, ma l’apertura delle attività dipende dalla certezza e della immediatezza di aprire quello svincolo.

Faccia valere, l’Amministrazione, l’autorizzazione già concessa del maggio 2015, assuma la delibera. Mostri i pugni di fronte ad un atto di arroganza da parte di una società nazionale che ha il dovere di rispettare le altre istituzioni e i cittadini.

E’ una storia lunga e che la precedente Amministrazione comunale, con particolare impegno dell’ex assessore ai Lavori Pubblici Ignazio Bivona, aveva intrapreso e portata a compimento. Adesso si aspetta l’ultimo atto, la delibera con l’apertura. Le carte ci sono, vediamo se l’ANAS impugna. Faremo, da cittadini lesi, un action class.

Filippo Cardinale

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