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STRAGE RANDAGI, INDAGINI A 360 GRADI. ASCOLTATE GIA’ DIVERSE PERSONE

I carabinieri della Compagnia di Sciacca, al comando del capitano Marco Ballan, e la Procura di Sciacca da giorni sono al lavoro per individuare l’autore, o gli autori, della strage dei 30 randagi uccisi col veleno. Le indagini sono condotte dal sostituto procuratore Michele Marrone e non hanno sosta. E’ forte l’intensione di assicurare alla giustizia chi ha progettato il crimine che, come detto, ha l’ampiezza della strage.

Inquirenti e investigatori non tralasciano nessuna ipotesi d’indagine, hanno raccolto anche elementi tecnologici presenti nella zona con l’auspicio che possano offrire ulteriori supporti alle indagine. Una cosa è certa, l’assoluto impegno nel far luce all’orrendo crimine contro decine e decine di randagi che si trovavano nella zona delle Muciare. Diverse persone sono state già convocate e sentite.

Il crimine è stato commesso utilizzando notevoli dosi di veleno. Micidiali esche con carcasse di pollo che hanno provocato uno morte orribile dolorosissima ai randagi. Una quantità tale di veleno che potrebbe offrire anche spunti ulteriori alle indagini.

Una cagna, nel tentativo di salvare i suoi cuccioli, avrebbe anche scavato sul terreno per nascondere e proteggere i cuccioli. Sette cani sono stati salvati e dati in affidamento ad un’associazione di volontariato.

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