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STRAGE CANI, OGNI GIORNO RIUNIONE OPERATIVA IN PROCURA

Il riserbo da parte della Procura della Repubblica e dei carabinieri di Sciacca è massimo. Ma è un riserbo che lascia trapelare che inquirenti e investigatori siano in possesso di elementi che vanno oltre gli indizi. Forse è più esatto affermare che l’impianto delle investigazioni- ristretto a non più di due, tre, persone- poggia su solide basi. Basi che hanno bisogno, però, di cementare gli indizi con le prove. Tutto ciò è necessario affinché l’impianto accusatorio, in campo giudiziario, regga poderosamente nella fase dibattimentale.

Ma che le indagini non hanno sosta, e che un clima di cauto ottimismo si colga è dovuto dal fatto che quotidianamente negli Uffici della Procura si volga una riunione operativa con i militari dell’Arma guidati dal capitano Marco Ballan. Le indagini sono coordinate dal pubblico ministero Michele Marrone.

Indagini che, molto probabilmente, hanno uno spettro più ampio rispetto all’individuazione dell’autore del crimine perpetrato con ferocia nei confronti dei 27 randagi che stanziavano nella zona delle Muciarie.

Il grave fatto accaduto tra il 14 e 15 febbraio ha gettato discredito nazionale sull’intera Città. Ma bisogna anche capire perché un numero così elevato di randagi stanziava in quella zona da tempo, creando anche serio pericolo per chi percorreva quel tratto.

Filippo Cardinale 

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