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STABILIZZAZIONE LSU, TANTI OSTACOLI: NON BASTA SOLO IL BILANCIO DI PREVISIONE 2018

La stabilizzazione dei precari a carico del Comune non ha un cammino agevole, ma, invece, deve superare diversi ostacoli insidiosi e impegnativi. Il tutto mentre il tempo stringe. In una nota firmata dai consiglieri dei gruppi del centrodestra, si evidenzia che la stabilizzazione dei precari “può avvenire solo se oltre al bilancio di previsione viene approvato il consolidato 2018 ed il consuntivo 2018″ . (Lo impone l’articolo 9 del D.L. n. 113/2016. Se non si osservano tali condizioni  il Comune non può “procedere ad assunzioni di personale a qualsiasi titolo,con qualsivoglia tipologia contrattuali, anche con riferimento ai processi di stabilizzazione in atto).

Per il centrodestra, tale situazione “trova impreparata la Giunta in quanto ad oggi non c’è alcuna traccia nè del consuntivo, nè del consolidato 2018”.

Sulla scorta degli strumenti finanziaria occorrenti, il centrodestra frema che “non si può poi scaricare la colpa sull’opposizione perché i veri irresponsabili sono loro, Amministrazione e maggioranza”.

“La città- aggiungono- ha già tratto le sue conclusioni e speriamo che chi di dovere ne prenda atto e si attivi per chiudere una volta per sempre la consiliatura ponendo fine ad una farsa che dura da troppo tempo sulla pelle dei cittadini. Una coalizione di questo genere non può governare la città”.

Per quanto riguarda la seduta consiliare di ieri sera, i consiglieri del centrodestra reputano “imbarazzante la verità emerse sopratutto tra i banchi della maggioranza. Dal dibattito  emerge con chiarezza l’insoddisfazione e lo scollamento tra gli stessi consiglieri di maggioranza  e chi fa parte dell’amministrazione attiva”.

Fanno riferimento all’intervista (rilasciata a RMK a Massimo D’Antoni) del consigliere Giuseppe Ambrogio che “che gradirebbe un ulteriore  cambio di passo magari inserendo in giunta qualche altro assessore del suo gruppo”. Citano anche il consigliere Alberto Sabella “che in maniera altrettanto chiara dice di non aver condiviso la nomina dell’assessore Caracappa”.

Citano anche l’ex assessore azzerato dal sindaco Francesca Valenti, Paolo Mandracchia che ha imputato, in risposta ad un intervento del sindaco, di soffrire di “otite incurabile”, e di aver formato una giunta “da persone non elette dal popolo e, cosa ancor più grave, che non hanno condiviso nulla  del programma iniziale della coalizione guidata in malo modo dalla Valenti”.

 

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